lunedì 27 dicembre 2010

Le poesie che mi hanno formato - 4


LIBERTA' (di Paul Eluard)

Su i quaderni di scolaro
Su i miei banchi e gli alberi
Su la sabbia su la neve
Scrivo il tuo nome

venerdì 24 dicembre 2010

Buon Natale amici





"Mamma, ma è già Natale?"



"Pare proprio di sì, piccolo mio!"





 


Buon Natale, tanti auguri e molto amore a tutti. Vi propongo un video d'annata dall'audio purtroppo pessimo, ma non importa. Uno slancio di sentimento verso la nostra bellissima Italia. Ciao! State bene!


sabato 18 dicembre 2010

un post veramente banale


Per comprare una cosa che poi non c'era neanche, sono stata in un enorme centro commerciale gettato nel mezzo della pianura padana. L'ho percepito come basato sull'odio da parte di tutti verso tutti. Una bolgia dell'inferno contemporaneo è quella roba lì.

mercoledì 15 dicembre 2010

Ultimo posto per il Laboratorio. OFFERTISSIMA LAST MINUTE!!!

Buon Anno, Cesare Pavese
Laboratorio-Vacanza di scrittura poetica
da giovedì 30 dicembre '10 a domenica 2 gennaio '11

Ti piacerebbe
finire l'anno vecchio e cominciare quello nuovo in modo davvero speciale?
All'insegna di natura, libertà, amicizia, poesia e alta cucina? Lasciarti alle spalle tutto e passare quattro giorni in montagna con un gruppo di nuovi amici, in una casa calda e confortevole di legno e pietra, a passeggiare, riposare, praticare lettura e scrittura?
Ebbene, la Scuola di Poesia Lamberti-Bocconi ha pensato a t
e!
Sulla falsariga degli "Scrittoi", i corsi "made in Lamberti-Bocconi" dove si impara a migliorare la propria capacità di scrittura attraverso la conoscenza approfondita di un grande poeta italiano, ho pensato di dar vita a una nuova esperienza di scrittura e di vacanza: un Laboratorio dalle ore ampie, che unisca in maniera armonica i tempi di lavoro e di svago, in modo che i partecipanti possano godere appieno di tutto quanto poesia e natura offrono di bello.
Escursioni e passeggiate in una natura da schianto, o anche sano riposo al mattino; corso di poesia al pomeriggio. E tavola imbandita a pranzo e a cena, con le preparazioni imperiali della chef Stella Procopio. Vino a volontà, e di quello buono. Un caminetto acceso che crepita e riscalda. E alla fine della giornata, comodi letti per lasciarsi andare al sonno del giusto.

Ma... e per l'ultimo dell'anno? FESTA GRANDE E CENONE!
Nelle lezioni di Buon Anno, Cesare Pavese saremo invitati ad approfondire teoria, pratica e tecnica della
poesia come se fossimo "a bottega" dal maestro di Santo Stefano Belbo. Sotto la guida ideale della grande voce di Cesare Pavese si ascolterà, si leggerà insieme, ma soprattutto si scriverà. Entreremo in profondo nella poetica dell'autore leggendone i testi e analizzando le peculiarità della sua tecnica compositiva. Una volta raggiunta dimestichezza con i ferri del mestiere stilistici del poeta, li potremo utilizzare nella pratica individuale della scrittura, lavorando con strumenti d'eccezione su temi ed esigenze personali.

Dove: Fervento, frazione di Boccioleto (VC), Val Sermenza. Comodamente raggiungibile in auto, a un'ora e tre quarti da Milano, un'ora e mezza da Torino.
Quando: da giovedì 30 dicembre, dalle 18 in poi, alla sera di domenica 2 gennaio
Quanto: OFFERTISSIMA LAST MINUTE VE LA DICO IN PVT (comprendente 14 ore di corso, dispense e materiale di scrittura, tre pernottamenti, colazioni pranzi e cene, CENONE DI CAPODANNO)
Quanti: max 10 persone

lunedì 13 dicembre 2010

Alonso è ritornato

(...) La notte è il mio dominio più animato,    
uccelli che si lanciano richiami
mostruosi e tropicali, becchi a falce...
In questi anni, ahi, quanto ho viaggiato!
Un quetzalcoatl gigante mi svegliava
le lontane mattine delle Indie,
me cavaliere, uomo e buon signore.
La forma antica dalle piume tonde
che volteggiava alta nell'azzurro,
le penne remiganti in muto sprone...
e lì compresi che dovevo andare,
fare ritorno al vostro stanco mondo
nel nome dell'onore, contro i torti,
per tutto il male da rigenerare.
Come spiegarlo a chi non può sapere?
Quanta loquela dovrò adoperare?
Ascolterete dunque la mia storia
che dalla bocca si perde nel vento,
le mie parole vapori di nebbia
lungo le rotte della filovia.
E cominci il mio viaggio, e così sia.

http://www.facebook.com/home.php?#!/event.php?eid=181937145150644&index=1

lunedì 6 dicembre 2010

Il ritorno di Don Chisciotte

Eccomi, torno a galoppare invano,
a ragionare mulinando al vento.
Mi hanno calato sopra il mio cavallo
con corde tese come in un teatro
col colabrodo sopra il vecchio cranio,
non so perché né come, e non so altro.
Certo che il mondo non lo riconosco
la patria non risponde ai miei richiami
forse non sono più sugli altipiani
sospetto che la Mancia sia lontana...
Mi si dia carta e penna, spazi e gesta,
voglio cantare ancora, e dar di spada
per dividere il giusto dal meschino,
soltanto un po' di pane e un po' di vino,
tanto mi basta per ricominciare!
Ho un nuovo impero qui da rifondare
su queste strade prive di valore,
lo vedo roteante e circolare,
anelli di un Saturno in gestazione ...

Don Chisciotte sta tornando... E prestissimo potrete sfogliare avidamente il mio nuovo poemetto underground. Prenotatevi, arditi cavalieri e dolci principesse.

Le poesie che mi hanno formato - 3

Io ti racconterò del grande inganno:
io ti racconterò come cala la nebbia
sui giovani alberi, sulle vecchie ceppaie:
io ti racconterò come si spengono le luci
nelle basse case, come – straniero di egizie
                                                   contrade

soffia lo zingaro nel sottile zufolo sotto un albero.

Io ti racconterò – della grande menzogna:
io ti racconterò come si stringe il coltello
nella stretta mano, come si arruffano al vento dei
                                                              secoli

i riccioli – ai giovani, e le barbe ai vecchi.

Mormorio di secoli.
Scalpitio di zoccoli.

sabato 4 dicembre 2010

Le poesie che mi hanno formato - 2

IL COZZO E LA MORTE

Alle cinque della sera.
Eran le cinque in punto della sera.
Un bambino portò il lenzuolo bianco
alle cinque della sera.
Una sporta di calce già pronta
alle cinque della sera.
Il resto era morte e solo morte
alle cinque della sera.  

Il vento portò via i cotoni
alle cinque della sera.
E l’ossido seminò cristallo e nichel
alle cinque della sera.
Già combatton la colomba e il leopardo
alle cinque della sera.
E una coscia con un corno desolato
alle cinque della sera.
Cominciarono i suoni di bordone
alle cinque della sera.
Le campane d’arsenico e il fumo
alle cinque della sera.
Negli angoli gruppi di silenzio
alle cinque della sera.
Solo il toro ha il cuore in alto!
alle cinque della sera.
Quando venne il sudore di neve
alle cinque della sera,
quando l’arena si coperse di iodio
alle cinque della sera,
la morte pose le uova nella ferita
alle cinque della sera.
Alle cinque della sera.
Alle cinque in punto della sera.

Una bara con ruote è il letto
alle cinque della sera.
Ossa e flauti suonano nelle sue orecchie
alle cinque della sera.
Il toro già mugghiava dalla fronte
alle cinque della sera.
La stanza s’iridava d’agonia
alle cinque della sera.
Da lontano già viene la cancrena
alle cinque della sera.
Tromba di giglio per i verdi inguini
alle cinque della sera.
Le ferite bruciavan come soli
alle cinque della sera.
E la folla rompeva le finestre
alle cinque della sera.
Alle cinque della sera.
Ah, che terribili cinque della sera!
Eran le cinque a tutti gli orologi!
Eran le cinque in ombra della sera!

lunedì 29 novembre 2010

Le poesie che mi hanno formato - 1


MA VOI POTRESTE?

Imbrattai di colpo la carta dei giorni triti
spruzzandovi colore da un bicchiere;
su un piatto di gelatina mostrai
gli zigomi sghembi dell'oceano.
Sulle squame di un pesce di latta
lessi gli inviti di nuove labbra.
Ma voi
potreste
suonare un notturno
su un flauto di grondaie?

mercoledì 24 novembre 2010

molto fiera di aver partecipato a uno splendido album

copio da http://delrock.it/album/2010/giancarlo-onorato-sangue-bianco.php#commenti la recensione di Flavio Bricchi a sangue bianco di Giancarlo Onorato (Lilium, 2010).

Come vedrete c'entro un po' anch'io. E' un lavoro che ti avvolge lentamente, da ascoltare e riascoltare possibilmente a letto, o in macchina sotto la pioggia...

Beccatevi per cominciare questa l'illusione di salvezza. E poi andate a comperare il cd. http://www.youtube.com/watch?v=Sxt45v3TuDw

"sangue bianco è il quinto disco solista di Giancarlo Onorato, ex leader degli Underground Life. Da tempo artista a tutto tondo, scrittore, poeta, pittore e musicista in questo nuovo lavoro procede nel suo progetto che mira a fondere in unica esperienza tutti gli aspetti della sua personalità multiforme. I testi infatti, lontani anni luce dalla consunta formula strofa, ritornello, strofa, si permeano di un lirismo cifrato che si scioglie come neve al sole nella musica, raffigurando immagini o meglio visioni del suo particolare universo interiore.
E' un ardito percorso che partendo dai viali della musica d'autore italiana, non resta prigioniero della parola, ma pur esaltandone la forza evocativa come sa fare il poeta ispirato, investe pari energia nella composizione musicale. Ciò si manifesta nei raffinati arrangiamenti e nella scelta di validi musicisti alle prese con violini, violoncelli, armonium, mellotron e ghironde a blandire la schiettezza di chitarre, basso e batteria. All'ascolto di sangue bianco, si resta sospesi in uno spazio senza forma, dove la poesia cantata dipinge luoghi dove sembrano temporaneamente cessare i dualismi degli opposti e nell'arresa alla propria carnalità si giunge a scoprirne l'intima sacralità. I pezzi sono per lo più costruiti sugli accordi di pianoforte, intorno al quale si intarsiano a turno vari strumenti, la voce ispirata di Onorato o cori femminili, che mantenegono un mood generale di pacificata serenità.
L'unico pezzo "fuori dal coro" il ritmato Il carnevale dei morti, adattamento dell'omonima poesia di Anna Lamberti-Bocconi, ricorda con quella voce filtrata un Tom Waits d'annata (Bone Machine) se avesse inciso una canzone nel corso di un Mardi Gras a New Orleans, è comunque uno dei pezzi più riusciti dell'album. Ugualmente belle else lied, l'illusione di salvezza e il tuo venire. Seppur cantato in italiano e lontano dalle formule rock o new-wave ormai lontane degli esordi, questo lavoro resta comunque più vicino ad autori internazionali (un pizzico di Leonard Cohen, una manciata di David Sylvian e uno spruzzo di Robert Wyatt shackerato con la sensibilità di Onorato) che non al nostro cantautorato tradizionale. Qualcuno sa ancora osare, per fortuna."

mercoledì 17 novembre 2010

correggere le poesie

Stavo riguardando le mie poesie, in particolare quelle d'amore - un argomento insidiosissimo, che non mi dà mai totale soddisfazione. Ne ho rivedute e corrette alcune, eccole alla vostra attenzione. Sbiascicatemi un commento, se potete.

domenica 14 novembre 2010

una storiaccia della via francigena

E così siamo arrivate a Galleno.
Alle sette e mezza di mattina c’era già afa, eravamo partite da Altopascio, dopo un paio di caffè che avevano inaugurato - bottiglia di champagne su una nave per il Far West – una lunga lunga strada nazionale rettilinea, dapprima chiamata Via Roma, e poi, via via nella campagna, senza più nome. In mezzo a un purgatorio in realtà alquanto bello di strada pura, a un certo punto era apparso un bazar. Francesca dovette a questo miraggio la salvezza della vita sua, perché trovò da prendersi un cappellino, a sostituire quello perduto, col sole che fiocinava all’alba delle otto e mezza. La signora del bazar poi aveva voluto a tutti i costi portarci nel retro della bottega, dove ci aveva fatto un caffè con la moka.

sabato 13 novembre 2010

Ma qualcuno


Ma qualcuno lo legge, 'sto blog? Datemi un riscontro, anche piccolo... No, perché se è zero su zero, io non ci metto niente, lo chiudo e ciao. BACI!!!

mercoledì 10 novembre 2010

venerdì 5 novembre 2010

5 novembre 2007, 5 novembre 2010. Ciao mamma, amore mio.

***
Se tu eri con me quella notte
quando l’apocalisse ha chiesto veleno agli angeli
quando anche il taxi è franato
nella verità inconcepibile mi hai tenuto
e le mie mani di ghiaccio hanno germogliato:
ora ti do il mio oro dal filone preistorico
posato su un velluto purpureo
la seconda parte della mia vita
ora scompongo l’anello in nebbia, lo metto al dito
e te lo do, la vera della mia vita dissolta.

***
TI SALUTO ANCHE DAL MARE
O sangue o sale, la caravella lascia
la baia, si diparte così verso le Indie
il rimorchiatore draga il fondo, la riva
passa il triangolo bianco di una vela
tu che non sei più viva ma sei mia madre sine die
la tua purezza ha creato la mia vita
il mio cuore si è rotto insieme al tuo
ora che tutto si sfascia
io ti proteggo, ti porto al porto,
e tu portami fino alla morte,
non mi abbandonare mai.

***
Le movenze e il sembiante sono i gesti
e il viso tuoi, con levità d'esilio
lasciati tra gli amici nelle sere
festive, lunghe, le domeniche che
morivano infilate nell’estate,
le tue mosse e il tuo volto sono seta
e perle colorate.
Ma io vado,
vado anch’io come il sole e come te,
inchiodo le visioni in mezzo al seno,
quando il veleno mi ricorda l’erba
lo bevo, e mi dilata l’universo
dell’abbandono, e poi mi serba
la bocca dolce chiusa sul futuro.


giovedì 4 novembre 2010

ieri sera

Ciao a tutti. Ieri terzo incontro dei Mercoledì del Cerizza, bello e intenso come sempre. Un forte grazie a Luisa Pianzola e Michelangelo Coviello, che ci hanno letto con sobria e forte presenza dei versi veri. Durante il reading ho avuto notevoli suggestioni di "altrove", e vi rimando al link. Ciao, buona giornata!

http://www.youtube.com/watch?v=9ZklebW4Y6w&feature=related

mercoledì 3 novembre 2010

povero blog, come ti ho trascurato!

Eh sì, ho lasciato passare troppi giorni senza coltivare. Per fortuna erbacce non ce n'è, però mi ritrovo un po' di terra brulla. Christian, in risposta a un post precedente, ha messo in atto una bella idea: mi ha inviato un paio di poesie, sempre intense, sempre liriche com'è nel suo stile o forse, dovrei meglio dire, nel suo talento. Io rilancio. Ve ne posto una mia, un lontano tributo a Rilke. E poi tocca a voi. MANDATE! 
It's only love, but I like it.

Piangevano vicino alla bocca
la salvezza maligna delle origini,
una signora con la veletta
ricordò loro che l'ora scocca,
ma loro non sentivano
erano troppo giovani
avvinti in una fretta pietrificata.

Nessuno dovrà vedere gli amanti
affinché non diventi sciocca
la loro distruzione del cuore -
soltanto dall'uno all'altro
placando l'aspra sete tubercolare
gli amanti assoluti, solo impastati
come farina ed acqua diranno

delle parole insensate se non in gola,
nel gioco del ruggito, del miagolio,
il tributo infinito al dio dell'oblio
mentre il gatto ammaestrato sbanca
con numeri da circo spettacolari,
il fratello esiliato pulsa,
la sciagura si piaga, suppura.

Come miele su neve calerà la morfina
un tappeto dorato sul bianco d'atomi
e lì sotto gli amanti che affondano
annegavano senza morire bevendo
quei profondi singhiozzi di redenzione
e l'amore sognava e svaniva
e sanava dimenticando.

lunedì 18 ottobre 2010

Uehi bela gent, inaugura il Cerizza!

I mercoledì del
Cerizza
   
a cura di Francesca Genti, Anna Lamberti-Bocconi, Luciano Mondini

mercoledì 20 ottobre, ore 21
Circolo Romeo Cerizza – via Meucci, 2 – Milano

Per il terzo anno consecutivo la rassegna settimanale di poesia più  imperdibile di Milano apre i battenti. Anna, Francesca e Luciano salutano con la mano sul cuore l'indimenticabile Circolo Sud, sede della rassegna l'anno passato, e il suo animatore, Rino, l'amico principesco che le logiche del mercato hanno costretto a chiudere. Raccogliamo idealmente la sua bandiera e andiamo avanti: abbiamo trovato un altro luogo bellissimo, il Circolo Cerizza, emblema anch'esso della Milano più autentica, e non vi diciamo di più perché - ci auguriamo - presto lo vedrete.
Abbiamo cambiato giorno: ora l'appuntamento fisso è al terzo giorno della settimana, con "I mercoledì del Cerizza". Quel che non cambia mai è la voglia di poesia a fiotto di qualità, di scambio fra poeti giovani e meno giovani, affermati e meno affermati, all'insegna dell'amicizia, dell'interesse autentico e della voglia di stare bene costruttivamente.

20 ottobre               GRANDE INAUGURAZIONE
Serata collettiva, microfono aperto festa della poesia, brindisi per tutti: portate le vostre poesie, questa sera l'evento siete voi! Vogliamo ascoltarvi.



Anna: 333 2876 930 - Francesca: 347 0500 037 - Luciano: 340 7373 943

ritorno da RomaPoesia

Un evento coi controfiocchi. Complimenti davvero alle organizzatrici. Settanta poetesse. Un poetessaio che ci si poteva nuotare in mezzo. Adesso devo un attimo riprendermi. :-)

martedì 12 ottobre 2010

Riprende LA rassegna di poesia più cool di Milano

I MERCOLEDI' DEL CERIZZA - CIRCOLO CERIZZA
VIA MEUCCI 2, MILANO, ORE 21, INGRESSO LIBERO   


Per il terzo anno consecutivo la rassegna settimanale di poesia più imperdibile di Milano riapre i battenti. Anna, Francesca e Luciano salutano con la mano sul cuore l'indimenticabile Circolo Sud, sede della rassegna l'anno passato, e il suo animatore, Rino, l'amico principesco che le logiche del mercato hanno costretto a chiudere. Raccogliamo idealmente la sua bandiera e andiamo avanti: abbiamo trovato un altro luogo bellissimo, il Circolo Cerizza, emblema anch'esso della Milano più autentica, e non vi diciamo di più perché - ci auguriamo - presto lo vedrete.
Abbiamo cambiato giorno: ora l'appuntamento fisso è al terzo giorno della settimana, con "I mercoledì del Cerizza". Quel che non cambia mai è la voglia di poesia a fiotto di qualità, di scambio fra poeti giovani e meno giovani, affermati e meno affermati, all'insegna dell'amicizia, dell'interesse autentico e della voglia di stare bene costruttivamente.

Ecco il calendario per il primo mese e mezzo.

20 ottobre GRANDE INAUGURAZIONE: serata collettiva, festa della poesia, brindisi per tutti, dodici poeti ci leggono i loro lavori e poi sucecda quel che succeda.

27 ottobre TRE RAGAZZE: DE LISI, SARACINO, GROSA

Valentina De Lisi è nata a Palermo nel 1983 e vive a Torino. Pianista, ha svolto attività concertistica in Italia e negli Stati Uniti. Suoi testi sono apparsi su "Lo Specchio" della Stampa, "GQ Magazine", "Absoluteville" e "Nazione Indiana". Collabora con il compositore di musica elettronica Pietro Bonanno.

Carla Saracino (1980) è di Maruggio (Ta). Nel 2007 ha pubblicato I milioni di luoghi (Lietocolle, Premio Saba opera prima). Sue poesie sono apparse inoltre su "Nuovi Argomenti" (Mondadori), "Lo Specchio" della Stampa, "L’immaginazione" (Manni), "Tabula rasa" (Besa) e su varie antologie. Svolge lavoro di consulenza editoriale per la casa editrice Poiesis e di critica letteraria per le riviste "Le Voci della Luna" e "Geniodonna". Nel 2009 ha pubblicato 14 fiabe ai 4 venti (Lupo). Insegna Lettere a Milano.
Marinella Grosa è nata a Torino dove si è laureata in letteratura francese. Ha pubblicato le raccolte di poesia Geometrie dell’attesa (Campanotto 1996) e Lieto fine (Campanotto 2010). Oltre a essere poeta, è una raffinata astrologa.
3 novembre DOPPIO READING: LUISA PIANZOLA E MICHELANGELO COVIELLO

Luisa Pianzola (Tortona 1960) si è laureata in Storia dell’arte contemporanea all’Università di Genova e ha studiato visual design a Milano. Dopo due saggi sull’architetto Alberto Sartoris, ha pubblicato i libri di poesia Sul Caramba (Sapiens 1992), Corpo di G. (LietoColle 2003, prefazione di Maurizio Cucchi), La scena era questa (LietoColle 2006, prefazione di Gianni Turchetta), Salva la notte (La Vita Felice 2010, note critiche di Gabriela Fantato e Mario Santagostini). Cocuratrice dell’edizione 2006 de Il Segreto delle Fragole (LietoColle) e coautrice del video poetico Bíos (2007), suoi testi sono apparsi in riviste, siti web e sono presenti nei volumi Senza Riparo. Poesia e Finitezza (Stefano Guglielmin, La Vita Felice 2009), Leggére variazioni di rotta (Le voci della luna 2008), La nebbia non si mangia. Dodici poeti alessandrini (a cura di Sandro Montalto, in uscita presso Manifattura Torino Poesia). È redattore della rivista di poesia “La Mosca di Milano”. Vive e lavora come giornalista freelance tra Tortona e Milano.

Michelangelo Coviello (Agropoli, SA, 1950). Si è laureato in Filosofia nel 1974 presso l’Università degli Studi di Milano. Dal 1978 ha lavorato come copywriter pubblicitario per le seguenti Agenzie di pubblicità: Broucc, Idea 2, Ata Univas, M & AD, New Information, Gorla & Associati, Promoconvention. Nel corso di diversi soggiorni a New York ha frequentato i corsi di scrittura di Syd Field.
Insegna ‘Tecniche e metodi della scrittura’ presso il Politecnico di Milano, Facoltà di Design della Comunicazione e ‘Scrittura Creativa’ presso lo IED di Milano. Fa parte di ‘Creative Council’, società di formazione della comunicazione.
Ha pubblicato i libri di poesia Indice (Feltrinelli 1976), Grossomodo (Savelli 1982), Dobbiamo vendere il cielo (Corpo 10 ed. 1992), Casting (Niebo 1999). Tra le sue prose più recenti, i romanzi Dee Jay (Edizioni D’IF 2005) e Inferno 28 (La vita felice 2009), i racconti News (Lietocolle 2006), e i saggi Il mestiere del copy (Franco Angeli 1998), La gamba del tavolo- Memoria, retorica, pubblicità (Book Time 2008), Figure retoriche e pubblicità (Franco Angeli 2009). Come traduttore ha curato la versione italiana di Drafts and Fragments di Ezra Pound, uscita presso l'editore Guanda col titolo Prove e frammenti.

10 novembre READING DI MARIA ROSA PANTE'

Maria Rosa Pantè vive a Borgosesia ed è insegnante. Collabora a vari siti letterari e giornalistici. Ha pubblicato la raccolta di liriche L’amplesso retorico. Voci femminili dal mito (Campanotto 2004), e il libro di racconti Noi che non fummo Muse, (Manni 2006). Da quattro anni collabora con le rassegne di Teatro e Scienza. Nel 2009 ha collaborato alla scrittura del testo teatrale dello spettacolo dell’attrice Lucilla Giagnoni, Big Bang, che è in tournée in tutta l’Italia. La sua ultima pubblicazione è il romanzo Non ho l'età (0111 Editore 2010). Ha inoltre redatto una delle voci del libro antologico Animali della letteratura italiana, ed. Carocci, curato da Gian Mario Anselmi e Gino Ruozzi dell'università di Bologna.

17 novembre READING DI UMBERTO FIORI

Figlio di Luigi, comandante partigiano che operò nelle file della Brigata Fradiavolo sull'Appennino emiliano, si trasferisce giovanissimo a Milano, dove si laurea in filosofia e vive tuttora. Ha fatto parte come cantante, chitarrista e autore del popolare gruppo rock militante Stormy Six.
Lasciato il mondo della musica nei primi anni ottanta, si è dedicato a tempo pieno alla poesia. Nel 1986 esce la sua prima raccolta, Case, alla quale seguono Esempi (1992), Chiarimenti (1995), Parlare al muro (1996), Tutti (1998) e La Bella Vista (2002). Insegnante e saggista, ha collaborato come docente di letteratura italiana contemporanea presso l’Università degli Studi di Milano. Nel 2007 escono il suo primo romanzo, La vera storia di Boy Bantàm, e la raccolta di saggi La poesia è un fischio.

24 novembre READING DI LUCIANO NERI

Luciano Neri è nato il 5 giugno 1970 a Genova, dove vive e lavora. Ha pubblicato Dal cuore di Daguerre (1997, Gazebo) con prefazione di Mariella Bettarini, e La spedizione del controtempo nel Nono quaderno di poesia italiana, a cura di Franco Buffoni e con introduzione di Fabio Posterla. E’ in uscita presso Puntoacapo editrice la sua ultima raccolta, Lettere Nomadi.

lunedì 11 ottobre 2010

Quando il gioco si fa duro...

...i duri cominciano a giocare. Non l'ho inventato io, ma sta di fatto che mio malgrado in questi giorni mi sento veramente una dura. :-(
Ecco spiegato il perché dello scarso contributo al blog. Scrivete qualcosa voi, va'...

venerdì 8 ottobre 2010

la vera vita

Prova: ma linkandolo direttamente da Facebook, voi il video lo vedete? Mi auguro di sì.
Bene, questo bellissimo filmino girato da Regula Wagner dà testimonianza di come si sta ai Laboratori-vacanza di Scrittura Poetica della Scuola di Poesia Lamberti-Bocconi.
Sappiatemi dire...
Ciao, buonanotte a tutti.

http://www.facebook.com/#!/video/video.php?v=1467125917820

giovedì 7 ottobre 2010


RomaPoesia 2010, un festival di poesia importante, quest'anno completamente dedicato alle donne.

Il programma (ricchissimo) qui:
http://romapoesia.blogspot.com/2010/09/finalmente-il-programma.html
e qui:
http://www.romapoesia.it/

In particolare invito romane, romani, e tutti coloro che potessero e/o volessero, al mio Laboratorio di Scrittura Poetica, sempre all'interno di RomaPoesia.
Giovedì 14 e venerdì 15 ottobre, ore 15-17.

I dettagli per partecipare, qui:
http://romapoesia.blogspot.com/2010/09/buongiorno-poesia.html



mercoledì 6 ottobre 2010

6 ottobre, sera, centro di Milano

Era tanto che non ci andavo. Centro-centro, corso Vittorio Emanuele, San Babila, Corsia dei Servi, piazza Diaz. Tipo tra le 19 e le 22. Mi è sembrata la Bulgaria: posti che il cuore ce l'avevo già lasciato da un indefinito "prima", ma tuttavia posti in caduta, in compagnia del marmo e del rumore dei miei passi. Passanti indefinibili, scadenti. Una monumentalità abbandonata. Un regime in disfacimento.
A questa mia città così sorpassata e alla sua psicofine dedico una poesia.

Sui ponti della mia storia, a rischio
di buttare la vita giù di sotto
sibila il vento invernale in raffiche.
A Leningrado, città dal nome
modificato, a Milano, più volte,
a Parigi, a Londra si sente il fischio.
Sono già tolte le sbarre, cadute
ai lati dei letti di contenzione,
la tramontana inietta di punte
di gelo le cornee degli internati,
e i fiumi sono ghiacciati, si crepano.
La mia persona sta in piedi, rimane
con la futilità di un monumento
fra macchine, fra eserciti, nel traffico,
il tempo perde schegge di metallo
ma tutto questo non vuol dire niente.

martedì 5 ottobre 2010

lunedì 4 ottobre 2010

Ma dai, ancora il piccione!

Leggo oggi in un post su Facebook nutrito di commenti che il piccione è trendy. Sarà vero, sarà uno scherzo? E quando mai? Non ne ho idea. Forse perché ci ho da poco scritto io su Alfabeta2? :-))
Certo è però che nessun abitante di Milano dotato di un po' di attenzione può sfuggire alla forza simbolica e naturale di questi uccelli condominiali, che nel loro anonimato conquistano presenza semplicemente perché ce n'è tantissimi.
Delle loro figurazioni in volo e in caduta parlerò magari domani - per inciso, avete visto che mi sto impegnando a postare un intervento al giorno?
Ora invece vorrei indicare la figurazione del piccione morto, che anch'essa sovente contribuisce al disegno mistico delle nostre strade, soprattutto quando fa molto caldo o molto freddo. Quel po' di natura morta in luoghi di natura stentata. Ne ho messo uno in una poesia.


QUARTINE DI LARGO MURANI

Siamo benzinai blu e gialli
stiamo sempre in piedi
il suolo offre infinite cartacce
il marocchino delle sigarette sorride.

Sembro una ragazza iugoslava
sono la moglie del benzinaio
con le giacche blu e gialle
ci dividiamo la strada coi marocchini.

Vicino ai telefoni una raggiera di cicche
vicino alle cicche un piccione morto
vicino al piccione dell'erba spoglia
ovunque è arrivato l'inverno.

A come agricoltura
qualcosa di Rimini
un plenilunio segreto:
ecco i portici di largo Murani.

Sognavo che ero un incendio
in fiamme carbonizzavo i fuggiaschi
rendevo inagibili le cascine
cacciavo i neri dietro la ferrovia.

La moneta per urinare
chi non ce l'ha piscerà sul muro.
La moneta per telefonare
se non hai neanche la scheda non puoi.

domenica 3 ottobre 2010

Aggiunte al piccione

Sono reduce da un'esperienza che mi è piaciuta, cioè una collaborazione con la sezione web di Alfabeta2. Si trattava di scrivere quattro pezzi, uno per ogni domenica di settembre. Io ho individuato senza esitazioni quale sarebbe stato l'argomento: gli animali. Che sono il segmento di pulsazione che alla fine dei conti amo di più, l'ultima eco quotidiana per me di un'ormai remota redenzione. Ma sono anche l'altra faccia del nostro stare al mondo "sociale", la vita che non parla come noi ma che di noi dice molto. 
Lo scritto finale ha riscosso plausi particolari. Parlava del piccione, uccello inviso a tanti qui a Milano e immagino anche in altre città. A me invece piace.
Sotto trovate il link alla pagina. Qui voglio offrire un bonus track, una poesia di una quindicina d'anni fa che continua a suonarmi bene. Se volete poi ne parliamo. 'Notte.

Io non sono un piccione mattutino
unica stolida presenza della natura
a pulsare garrire sporcare l'aiuola morta
con rapidi riflessi, non sono un animale
che la città ti ignora, piccione,
dicono che porti le malattie.
Entrambi siamo qui con tutto il vino
rovesciato e il pane degli albanesi
torniamo in pochi passi all'altare
con le zampe scarlatte color del sangue
(ahi mia madre) il collo smeraldino metallico
(ahi mio padre) piccionaccio
non ti mangiano neanche
ti inghiotto solo io solitaria
perché ho la fame d'aria del mattino.

sabato 2 ottobre 2010

2 ottobre 1961...

...nascevo io. Alla Macedonio Melloni, come molti milanesi doc. Ieri sera, seduti a un ristorante affollato, l'amico mi fa: "Tra tutta questa gente, di milanesi chi credi che ci sia?". Lo guardo come se stessi aprendo le braccia con innocenza, e rispondo: "Io!".
E' passato un numero poderoso di anni ed è abbastanza incredibile. La mia adorata mamma allora era poco più di una bambina, la persona più straordinaria che abbia mai conosciuto. Col dolore immenso che mi ha dato la sua scomparsa prematura e improvvisa nel 2007, se ho trovato la forza di andare avanti è ancora la sua esistenza che mi ha sorretto. Questa voragine propulsiva dentro di me.
Per il resto vado dritta come un fuso: tradizionalista, esteta, insofferente, misticheggiante, mi va bene tutto. Alla fine pare proprio che il campo che il destino mi ha assegnato sia la poesia, allargato anche a un po' di prosa. Non mi lamento, poteva andarmi peggio. E' una cosa nobile.
Auguro a me stessa e a tutti voi che ogni compleanno sia una conferma di fedeltà. Eccovi un pezzo ad hoc dalla poetessa juke-box.

Io vivrò sempre uguale.
Sarà un mio vanto, azzimato, azzurrato,
come la sigaretta di un signore.
Vivrò d’amore e di lacrime.
Sarò la persona straordinariamente
giovane, che sorprende gli antichi compagni
di liceo un giorno sul treno,
nel variare dei casi: “Ma tu…
ma tu non sei…?”. Sì, lo sono.
“Non sei cambiata per niente!”.
E sono infatti colei che non sente,
del passaggio del tempo, se non il graffio
costante, e quindi da sempre, e quindi
non invecchiante. In fin di
vita o appena nati, noi siamo
sempre uguali, malati
per gli occhi belli, oppure di acetone.
Rimarrò sempre uguale, sul portone
slogato, così aperto, sulla porta
del campo di pallone, all’oratorio,
sulla buca di topo, ghiro, gatto,
presso la mangiatoia e sul sentiero.
Dirò di no all’asilo, al cimitero.
Sempre uguale sarò: buon compleanno.

venerdì 1 ottobre 2010

nascita del blog

Ore 8.29 del primo di ottobre 2010, e credo di esserci riuscita. Soddisfatta di me. Ieri mi sono addormentata prestissimo, oggi mi sono svegliata che era ancora buio e ho deciso di farmi un blog.
Bene, amici, un grande buongiorno a tutti voi. Apro questo spazio per due ragioni: la prima per far sì che chi lo desidera possa seguirmi con regolarità, la seconda per conoscervi meglio. Spero che la cosa torni buona alla circolazione di idee e di azioni. Con questo vi saluto, per ora. C'è la macchinetta del caffè che mi aspetta per prendere vita, nell'universo animistico della cucina. A ben presto.