mercoledì 3 novembre 2010

povero blog, come ti ho trascurato!

Eh sì, ho lasciato passare troppi giorni senza coltivare. Per fortuna erbacce non ce n'è, però mi ritrovo un po' di terra brulla. Christian, in risposta a un post precedente, ha messo in atto una bella idea: mi ha inviato un paio di poesie, sempre intense, sempre liriche com'è nel suo stile o forse, dovrei meglio dire, nel suo talento. Io rilancio. Ve ne posto una mia, un lontano tributo a Rilke. E poi tocca a voi. MANDATE! 
It's only love, but I like it.

Piangevano vicino alla bocca
la salvezza maligna delle origini,
una signora con la veletta
ricordò loro che l'ora scocca,
ma loro non sentivano
erano troppo giovani
avvinti in una fretta pietrificata.

Nessuno dovrà vedere gli amanti
affinché non diventi sciocca
la loro distruzione del cuore -
soltanto dall'uno all'altro
placando l'aspra sete tubercolare
gli amanti assoluti, solo impastati
come farina ed acqua diranno

delle parole insensate se non in gola,
nel gioco del ruggito, del miagolio,
il tributo infinito al dio dell'oblio
mentre il gatto ammaestrato sbanca
con numeri da circo spettacolari,
il fratello esiliato pulsa,
la sciagura si piaga, suppura.

Come miele su neve calerà la morfina
un tappeto dorato sul bianco d'atomi
e lì sotto gli amanti che affondano
annegavano senza morire bevendo
quei profondi singhiozzi di redenzione
e l'amore sognava e svaniva
e sanava dimenticando.

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