lunedì 27 dicembre 2010

Le poesie che mi hanno formato - 4


LIBERTA' (di Paul Eluard)

Su i quaderni di scolaro
Su i miei banchi e gli alberi
Su la sabbia su la neve
Scrivo il tuo nome

venerdì 24 dicembre 2010

Buon Natale amici





"Mamma, ma è già Natale?"



"Pare proprio di sì, piccolo mio!"





 


Buon Natale, tanti auguri e molto amore a tutti. Vi propongo un video d'annata dall'audio purtroppo pessimo, ma non importa. Uno slancio di sentimento verso la nostra bellissima Italia. Ciao! State bene!


sabato 18 dicembre 2010

un post veramente banale


Per comprare una cosa che poi non c'era neanche, sono stata in un enorme centro commerciale gettato nel mezzo della pianura padana. L'ho percepito come basato sull'odio da parte di tutti verso tutti. Una bolgia dell'inferno contemporaneo è quella roba lì.

mercoledì 15 dicembre 2010

Ultimo posto per il Laboratorio. OFFERTISSIMA LAST MINUTE!!!

Buon Anno, Cesare Pavese
Laboratorio-Vacanza di scrittura poetica
da giovedì 30 dicembre '10 a domenica 2 gennaio '11

Ti piacerebbe
finire l'anno vecchio e cominciare quello nuovo in modo davvero speciale?
All'insegna di natura, libertà, amicizia, poesia e alta cucina? Lasciarti alle spalle tutto e passare quattro giorni in montagna con un gruppo di nuovi amici, in una casa calda e confortevole di legno e pietra, a passeggiare, riposare, praticare lettura e scrittura?
Ebbene, la Scuola di Poesia Lamberti-Bocconi ha pensato a t
e!
Sulla falsariga degli "Scrittoi", i corsi "made in Lamberti-Bocconi" dove si impara a migliorare la propria capacità di scrittura attraverso la conoscenza approfondita di un grande poeta italiano, ho pensato di dar vita a una nuova esperienza di scrittura e di vacanza: un Laboratorio dalle ore ampie, che unisca in maniera armonica i tempi di lavoro e di svago, in modo che i partecipanti possano godere appieno di tutto quanto poesia e natura offrono di bello.
Escursioni e passeggiate in una natura da schianto, o anche sano riposo al mattino; corso di poesia al pomeriggio. E tavola imbandita a pranzo e a cena, con le preparazioni imperiali della chef Stella Procopio. Vino a volontà, e di quello buono. Un caminetto acceso che crepita e riscalda. E alla fine della giornata, comodi letti per lasciarsi andare al sonno del giusto.

Ma... e per l'ultimo dell'anno? FESTA GRANDE E CENONE!
Nelle lezioni di Buon Anno, Cesare Pavese saremo invitati ad approfondire teoria, pratica e tecnica della
poesia come se fossimo "a bottega" dal maestro di Santo Stefano Belbo. Sotto la guida ideale della grande voce di Cesare Pavese si ascolterà, si leggerà insieme, ma soprattutto si scriverà. Entreremo in profondo nella poetica dell'autore leggendone i testi e analizzando le peculiarità della sua tecnica compositiva. Una volta raggiunta dimestichezza con i ferri del mestiere stilistici del poeta, li potremo utilizzare nella pratica individuale della scrittura, lavorando con strumenti d'eccezione su temi ed esigenze personali.

Dove: Fervento, frazione di Boccioleto (VC), Val Sermenza. Comodamente raggiungibile in auto, a un'ora e tre quarti da Milano, un'ora e mezza da Torino.
Quando: da giovedì 30 dicembre, dalle 18 in poi, alla sera di domenica 2 gennaio
Quanto: OFFERTISSIMA LAST MINUTE VE LA DICO IN PVT (comprendente 14 ore di corso, dispense e materiale di scrittura, tre pernottamenti, colazioni pranzi e cene, CENONE DI CAPODANNO)
Quanti: max 10 persone

lunedì 13 dicembre 2010

Alonso è ritornato

(...) La notte è il mio dominio più animato,    
uccelli che si lanciano richiami
mostruosi e tropicali, becchi a falce...
In questi anni, ahi, quanto ho viaggiato!
Un quetzalcoatl gigante mi svegliava
le lontane mattine delle Indie,
me cavaliere, uomo e buon signore.
La forma antica dalle piume tonde
che volteggiava alta nell'azzurro,
le penne remiganti in muto sprone...
e lì compresi che dovevo andare,
fare ritorno al vostro stanco mondo
nel nome dell'onore, contro i torti,
per tutto il male da rigenerare.
Come spiegarlo a chi non può sapere?
Quanta loquela dovrò adoperare?
Ascolterete dunque la mia storia
che dalla bocca si perde nel vento,
le mie parole vapori di nebbia
lungo le rotte della filovia.
E cominci il mio viaggio, e così sia.

http://www.facebook.com/home.php?#!/event.php?eid=181937145150644&index=1

lunedì 6 dicembre 2010

Il ritorno di Don Chisciotte

Eccomi, torno a galoppare invano,
a ragionare mulinando al vento.
Mi hanno calato sopra il mio cavallo
con corde tese come in un teatro
col colabrodo sopra il vecchio cranio,
non so perché né come, e non so altro.
Certo che il mondo non lo riconosco
la patria non risponde ai miei richiami
forse non sono più sugli altipiani
sospetto che la Mancia sia lontana...
Mi si dia carta e penna, spazi e gesta,
voglio cantare ancora, e dar di spada
per dividere il giusto dal meschino,
soltanto un po' di pane e un po' di vino,
tanto mi basta per ricominciare!
Ho un nuovo impero qui da rifondare
su queste strade prive di valore,
lo vedo roteante e circolare,
anelli di un Saturno in gestazione ...

Don Chisciotte sta tornando... E prestissimo potrete sfogliare avidamente il mio nuovo poemetto underground. Prenotatevi, arditi cavalieri e dolci principesse.

Le poesie che mi hanno formato - 3

Io ti racconterò del grande inganno:
io ti racconterò come cala la nebbia
sui giovani alberi, sulle vecchie ceppaie:
io ti racconterò come si spengono le luci
nelle basse case, come – straniero di egizie
                                                   contrade

soffia lo zingaro nel sottile zufolo sotto un albero.

Io ti racconterò – della grande menzogna:
io ti racconterò come si stringe il coltello
nella stretta mano, come si arruffano al vento dei
                                                              secoli

i riccioli – ai giovani, e le barbe ai vecchi.

Mormorio di secoli.
Scalpitio di zoccoli.

sabato 4 dicembre 2010

Le poesie che mi hanno formato - 2

IL COZZO E LA MORTE

Alle cinque della sera.
Eran le cinque in punto della sera.
Un bambino portò il lenzuolo bianco
alle cinque della sera.
Una sporta di calce già pronta
alle cinque della sera.
Il resto era morte e solo morte
alle cinque della sera.  

Il vento portò via i cotoni
alle cinque della sera.
E l’ossido seminò cristallo e nichel
alle cinque della sera.
Già combatton la colomba e il leopardo
alle cinque della sera.
E una coscia con un corno desolato
alle cinque della sera.
Cominciarono i suoni di bordone
alle cinque della sera.
Le campane d’arsenico e il fumo
alle cinque della sera.
Negli angoli gruppi di silenzio
alle cinque della sera.
Solo il toro ha il cuore in alto!
alle cinque della sera.
Quando venne il sudore di neve
alle cinque della sera,
quando l’arena si coperse di iodio
alle cinque della sera,
la morte pose le uova nella ferita
alle cinque della sera.
Alle cinque della sera.
Alle cinque in punto della sera.

Una bara con ruote è il letto
alle cinque della sera.
Ossa e flauti suonano nelle sue orecchie
alle cinque della sera.
Il toro già mugghiava dalla fronte
alle cinque della sera.
La stanza s’iridava d’agonia
alle cinque della sera.
Da lontano già viene la cancrena
alle cinque della sera.
Tromba di giglio per i verdi inguini
alle cinque della sera.
Le ferite bruciavan come soli
alle cinque della sera.
E la folla rompeva le finestre
alle cinque della sera.
Alle cinque della sera.
Ah, che terribili cinque della sera!
Eran le cinque a tutti gli orologi!
Eran le cinque in ombra della sera!