tag:blogger.com,1999:blog-81638721546834236432024-03-14T08:23:41.318+01:00lambertibocconilambertibocconihttp://www.blogger.com/profile/09106014249351361902noreply@blogger.comBlogger46125tag:blogger.com,1999:blog-8163872154683423643.post-87525131877287541242011-08-17T15:04:00.002+02:002011-08-17T15:08:43.189+02:00C'è modo e modo (dedicato a Coniglio M'Arrazzo): IL RITORNO DI DON CHISCIOTTE<div class="separator" style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none; clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEipyRkXIxiNcmFgpNFj7dAeGdrPLhJMsn7tOdDsg7pNcibAzn7SaxqxyTg4SuOEyTMhexRmgGOMcxP_5-xMQVpaAHufS9OXAhjb0M8NCcsDeMZYKvp-jOQA0khqebmx30PB6HF9BZq4Fw8s/s1600/don+CHISCIOTTE2.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; cssfloat: right; cssfloat: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="320" naa="true" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEipyRkXIxiNcmFgpNFj7dAeGdrPLhJMsn7tOdDsg7pNcibAzn7SaxqxyTg4SuOEyTMhexRmgGOMcxP_5-xMQVpaAHufS9OXAhjb0M8NCcsDeMZYKvp-jOQA0khqebmx30PB6HF9BZq4Fw8s/s320/don+CHISCIOTTE2.jpg" width="228" /></a></div><div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;">Eccomi, torno a galoppare invano, </div>a ragionare mulinando al vento.<br />
Mi hanno calato sopra il mio cavallo<br />
con corde tese come in un teatro<br />
col colabrodo sopra il vecchio cranio, <br />
non so perché né come, e non so altro.<br />
Certo che il mondo non lo riconosco<br />
la patria non risponde ai miei richiami<br />
forse non sono più sugli altipiani<br />
sospetto che la Mancia sia lontana... <br />
Mi si dia carta e penna, spazi e gesta,<br />
voglio cantare ancora, e dar di spada<br />
per dividere il giusto dal meschino,<br />
soltanto un po' di pane e un po' di vino,<br />
tanto mi basta per ricominciare! <br />
Ho un nuovo impero qui da rifondare<br />
su queste strade prive di sapore,<br />
lo vedo roteante e circolare, <br />
anelli di un Saturno in gestazione.<br />
La notte è il mio dominio più animato, <br />
uccelli che si lanciano richiami<br />
mostruosi e tropicali, becchi a falce...<br />
In questi anni, ahi, quanto ho viaggiato!<br />
<a name='more'></a>Un quetzalcoatl gigante mi svegliava<br />
le lontane mattine delle Indie, <br />
me cavaliere, uomo e buon signore.<br />
La forma antica dalle piume tonde<br />
che volteggiava alta nell'azzurro,<br />
le penne remiganti in muto sprone...<br />
e lì compresi che dovevo andare, <br />
fare ritorno al vostro stanco mondo <br />
nel nome dell'onore, contro i torti,<br />
per tutto il male da rigenerare.<br />
Come spiegarlo a chi non può sapere?<br />
Quanta loquela dovrò adoperare? <br />
Ascolterete dunque la mia storia <br />
che dalla bocca si perde nel vento,<br />
le mie parole vapori di nebbia<br />
lungo le rotte della filovia.<br />
E cominci il mio viaggio, e così sia.<br />
<br />
Un gran piazzale come un arrembaggio <br />
di fanciulli rapiti da pirati,<br />
uomini e ragazzetti in movimento:<br />
mi appresso con cautela, non mi mostro<br />
non vorrei che la lunga mia figura<br />
spingesse i bimbi a provare sgomento. <br />
Un'auto si avvicina con i fari<br />
puntati verso un efebo slanciato, <br />
una mano fa un cenno di richiamo<br />
e il figlio della luna sale a bordo.<br />
notturno appuntamento col destino, <br />
quanto lontano andrà la loro corsa?<br />
Certo col mio ronzino non li posso<br />
seguire! Vai, fanciullo, anima pura<br />
vai per il tuo tracciato della notte<br />
accanto ai tuoi compagni di ventura! <br />
Quella carrozza di vetro e lamiere<br />
che con gesto deciso ti ha raccolto <br />
e non si ferma ai segnali d'arresto<br />
forse trasporta personaggi arditi,<br />
monaci combattenti o messaggeri <br />
con un lasciapassare altolocato...<br />
Lode alla vostra corsa, allora, amici,<br />
all'anima che osa, al duro fato<br />
che avete scelto, valorosi ignoti,<br />
senza paura in questo mondo nuovo <br />
dove un po' sbigottito ora mi muovo. <br />
Se il mio cavallo non vi tiene dietro<br />
è perché ho altrimenti da guardare:<br />
diverse le virtù da riverire, <br />
altre le verità da rivelare <br />
a passo di cavallo, eh Ronzinante,<br />
incoronato di solennità,<br />
che trotti lento nella notte oscura?<br />
Ma a un tratto il buio si fa scintillante:<br />
brillante come lucida saetta <br />
lo zolfo delle insegne mi rivela<br />
di colpo una bellissima figura<br />
ferma sul marciapiede come statua,<br />
la creola principessa dell'Etiopia<br />
la regina di Saba, ebano e oro! <br />
Do di freno alla mia cavalcatura<br />
mi disarciono con slancio elegante<br />
e le rivolgo tosto la parola:<br />
"Da dove provenite, o mia Signora,<br />
brunita ed aggraziata meraviglia, <br />
non si confà la strada ad ospitarvi...<br />
Dite se e come potrei mai aiutarvi,<br />
chiedete e quanto posso vi darò!"<br />
"Cinquanta in bocca, normale fa ottanta <br />
e cento dietro sempre con il guanto", <br />
mi risponde l'esotica pulzella. <br />
Io mi vergogno, ma non ho capito. <br />
Non posso allontanarmi come un sordo,<br />
provo a ripresentare la mia offerta:<br />
"Vi offro la mano mia salda e possente, <br />
dama africana di immenso lignaggio<br />
ma mi sfugge la chiave dell'idioma<br />
da voi parlato; svelate pertanto <br />
la chiara grazia della vostra lingua<br />
ed io vi porgerò tutto il mio braccio". <br />
"La lingua son cinquanta, ti ho già detto<br />
ma no fist fucking, bello, niente braccio".<br />
E poi è accaduto il più tremendo incanto...<br />
Nei sogni delle Indie, a Trebisonda,<br />
là dove il sole matura dei frutti <br />
di forme e di dolcezze sconosciute<br />
e la luna è più grande di un veliero<br />
e l'oceano trabocca di sirene, <br />
là dove fantasia non ha l'uguale,<br />
né alcunché che la freni, in tutto il mondo, <br />
neanche là si produsse un tal portento!<br />
Quella bruna Cleopatra si accostò<br />
di un passo a me; un sorriso disarmante<br />
brillava sul suo corpo di gigante<br />
ben raro in donna di tanta bellezza. <br />
Un succinto abituccio la copriva<br />
filato in oro fino e perle rare<br />
eppure corto e stretto come certo<br />
non si addirebbe a una nobile dama:<br />
ma tanto pura era la sua sembianza <br />
che si ammendava di ogni stravaganza.<br />
La bella afferrò i lembi della veste <br />
di qua e di là con le sue lunghe mani<br />
e in un sol movimento repentino<br />
come un sipario li divaricò <br />
mostrando le sue grazie naturali:<br />
ne balzò fuori un membro sì asinino<br />
che anche il mio Ronzinante ebbe spavento<br />
e partì in un galoppo da campione<br />
trascinandosi dietro il suo padrone. <br />
Ora, il mio ragionare non si placa<br />
se non pensando ad un malvagio scherzo<br />
di incantatori dalla cruda beffa,<br />
come quando la bella del Toboso,<br />
la Dulcinea che tanto ebbi a servire, <br />
fu trasformata per il mio dileggio<br />
in contadina rozza e assai volgare.<br />
Il Male che oltrepassa luoghi ed ere<br />
e si ripete a circolo, figura<br />
tanto cangiante eppur fissa e perenne <br />
come me stesso dentro l'armatura,<br />
il Male che riflette nel suo ghigno<br />
tutta l'umanità che non ha cura,<br />
ha replicato quinci il suo copione. <br />
Potessi, alla terribile legione <br />
dei demoni cornuti e sputafuoco,<br />
dare definitiva punizione!<br />
Per trovare la pace, finalmente,<br />
per vedere ultimata la missione<br />
che dall'alto mi venne destinata. <br />
Ma così non sarà, mio Ronzinante,<br />
fedele amico, nobile animale,<br />
mia statua equestre di muscolatura,<br />
maestoso, senza un'ombra di paura...<br />
Tu mi accompagni, io ti proteggerò <br />
potrai mangiare la migliore biada,<br />
anzi... li vedi al bordo della strada<br />
quei ciuffi d'erba in mezzo alle carrozze?<br />
Ti meriti una sosta al ristorante!<br />
Sorrido della mia graziosa celia <br />
e guardo il buon cavallo che si nutre.<br />
Ancora non lo so, né saprò mai<br />
dove il destino mi ha catapultato,<br />
non resta che scherzare e battagliare, <br />
ormai sarei perfino rassegnato,<br />
se questo verbo avesse per me un senso.<br />
In questa terra niente mi somiglia <br />
e tuttavia continuo la mia impresa<br />
perché quello che sono l'ho ben saldo: <br />
non mischio somiglianza a identità.<br />
Ma quel che vale per l'anima umana<br />
può ben trarre in inganno su altre cose.<br />
Esempio: queste lande in cui mi aggiro <br />
son colme di stranissime vetture <br />
che per analogia chiamai carrozze.<br />
Non è preciso, però, non è vero.<br />
Sono in realtà minuscoli abitacoli<br />
che ad ogni ora riempiono le strade <br />
sia silenziose e ferme in lunghe file <br />
sia roboanti con persone dentro.<br />
In questa guisa corrono più forte<br />
di ogni cavallo, anche di una biga, <br />
e di notte si accendono di luci.<br />
Vuote son ferme e fredde, dure e chiuse <br />
hanno vetri che mostrano un interno <br />
sinceramente privo di attrattive.<br />
Forse sono creazioni del Maligno, <br />
"macchine", allora, ecco un nome adatto...<br />
Mentre decifro a poco a poco tutto, <br />
il Cielo nuovamente mi comanda<br />
di riparare un torto, e guarda caso<br />
è proprio su una macchina nefanda!<br />
Si sta svolgendo una colluttazione,<br />
un uomo schiaccia il capo ad un fanciullo <br />
che riconosco: ha il nobile sembiante<br />
dell'efebo slanciato... Io già ti vidi,<br />
ardito giovinetto, già all'inizio<br />
di questo mio ritorno all'avventura!<br />
Là dove prima viaggiavi nel lusso <br />
di una gran compagnia di altolocati<br />
ora sei in mano di un losco bandito<br />
che suda e geme e ti affossa il bel viso.<br />
Ma - bizzarria! - la macchina è la stessa.<br />
Un altro inganno del padre del Male... <br />
Finale di partita, mascalzoni!<br />
Con rincorsa furiosa do di stocco<br />
contro la brutta cosa di lamiera.<br />
"Cazzo fai? Vuoi sfasciarmi la portiera?<br />
'Sto deficiente... Mo' scendo e ti schianto". <br />
Nuovamente mi lancio a un altro attacco, <br />
ma neanche ora riesco a fare breccia <br />
la macchina è più dura dell'acciaio; <br />
però sei in salvo, limpida creatura,<br />
più non temere, sto per liberarti. <br />
Allora alza il bel capo il giovinetto<br />
forse vuol dirmi "grazie", o forse "aiuto!",<br />
agita il pugno, non riesco a sentire,<br />
esprime tutto il suo onore ferito...<br />
"Ma guarda questo pezzo di cretino... <br />
e lasciami finire il mio pompino!".<br />
Oscena anima umana, acre natura,<br />
che in nome di un effimero piacere<br />
rinnega un cavaliere di ventura!<br />
La delusione, figlia del Demonio, <br />
arriva ratta e ignobile a sfiorarmi.<br />
Ma non son nato, io, per scoraggiarmi<br />
e scaccio forte l'amaro pensiero,<br />
e in groppa a Ronzinante mi allontano<br />
verso i miraggi del bello e del vero. <br />
Il sogno non mi lascia, non demorde:<br />
a colpi di fendente nella notte<br />
inseguirò visioni straripanti<br />
annienterò i rimorsi ed i rimpianti<br />
sarò cantore degli amori puri. <br />
Crolla il teatro ma che me ne importa,<br />
fedele al sogno mio che mi ha redento<br />
a un'illusione di carne e di fuoco<br />
riparatrice dei mondani inganni,<br />
io son tornato e ancora tornerò - <br />
<em>senza corpo a scornarmi con il vento.</em><br />
<br />
<br />
<br />
lambertibocconihttp://www.blogger.com/profile/09106014249351361902noreply@blogger.com9tag:blogger.com,1999:blog-8163872154683423643.post-6953759180381213002011-07-22T08:46:00.000+02:002011-07-22T08:46:32.643+02:00Da "Sono stato quel ragazzo", un mio libro per pochi<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhtJKOBxo_KBf2sPHOAgTKCL5DeW6HPKQ0xnkxPefmBckOfVeBb5Sc414BZ4uKfYqQ7tlfQaLpn0aj4IqBGfD2wrspVZ6MNu7rJvO3o5dyhxpfKdl9hWokKwPFxV14Vk0WpoptqfF4i7F_n/s1600/trans.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="131" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhtJKOBxo_KBf2sPHOAgTKCL5DeW6HPKQ0xnkxPefmBckOfVeBb5Sc414BZ4uKfYqQ7tlfQaLpn0aj4IqBGfD2wrspVZ6MNu7rJvO3o5dyhxpfKdl9hWokKwPFxV14Vk0WpoptqfF4i7F_n/s320/trans.jpg" width="176" /></a></div><div style="text-align: justify;">Eravamo amici dei travestiti. Una oscura traversa di corso Buenos Aires ospitava un dancing equivoco, con la palla stroboscopica e i divanetti di pelle rossa. Si capiva che era una discoteca degli anni ’70, rimasta ferma nell’arredamento e nello stile. Una ricostruzione da film non avrebbe saputo fare di meglio. Insieme porto di mare e nave in secca, non so per quali vie l’American Disaster era diventato l’approdo della comunità delle trans brasiliane di Milano. Era cioè un posto dove queste persone si ritrovavano fra di loro per divertirsi: una dimensione privata, non di adescamento, tanto per essere chiari. Infatti, italiani non ce n’erano quasi.</div><a name='more'></a><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;">Ci capitammo per un caso lungo da spiegare e diventammo affezionati, poiché ci colpì da subito l’autenticità del luogo, la sua dolente poesia, la potenzialità di svelamento del reale che possedeva. Infatti, entrare all’American Disaster significava venire denudati all’istante di qualunque ruolo e certezza precostituita. La distinzione più elementare, quella del genere sessuale, era tutta mescolata e perciò abolita. Nessuno poteva più rapportarsi a nessuno nei termini di “maschio” e “femmina”; se scambiavi una parola con qualcuno, era con quella creatura lì e nient’altro, all’istante. Non si capiva con chi si aveva a che fare né in che termini tu stesso venivi inteso. Si era costretti a essere e basta, spariva anche l’abitudine percettiva, non solo riguardo al guardare ma anche all’essere guardati. Spariva ogni preconcetto sui fini dell’esistenza. Il tutto in mezzo alla musica, a risate disperate di voci femminili che da un attimo all’altro diventavano cavernose, a gambe chilometriche e tette da baraccone. A parte gli scherzi, c’erano anche molte bellissime ragazze fra i trans. Il bello però è che non c’era una vera atmosfera da discoteca, ma piuttosto da festa in casa. Niente di commerciale. </div><div style="text-align: justify;">Omar si commosse la prima volta che andammo, in occasione del compleanno di una certa Jacqueline. Fu una tenera e folle festa, con uno spettacolino fuori dai canoni, dove in molte si esibirono con canzoni. Furoreggiavano Renato Zero e le piume di struzzo. Alla fine della festa Jackie, dall’alto del suo metro e ottanta, e dei suoi grandi, rischiosi occhi verdi, distribuì a tutti i partecipanti la sua “bomboniera”: un piccolo bebé di gesso, dormiente come un Gesù bambino su un cuscinetto di tulle rosa. Questo particolare della bomboniera, del regalino non ricevuto ma offerto dalla persona festeggiata, che ne rappresentava in modo così spalancato l’apice ideale, l’aspirazione irrealizzabile dei viados (innocenza e maternità), strappò la commozione di Omar.</div><div style="text-align: justify;">Un’altra volta eravamo sotto Natale. Omar usava dividere con me il pacco-dono che gli faceva l’azienda. C’erano molte buone cose, equamente ripartite tra il “goloso” e il “sempre utile”: pasta, caffè, paté d’olive, spumante, panettone e quant’altro. Faceva la sua scena. Lo zampone, che non piaceva né a me né a Omar, finiva dritto dai miei genitori.</div><div style="text-align: justify;">Ed eccoci in giro con la macchina, io, Omar e il pacco appena ricevuto, ancora chiuso col fioccone aziendale. Era una limpida e fredda sera di Milano nord, zona Melchiorre Gioia, in quello slargo tormentato dove a volte c’è il circo, a volte la cittadella della moda, a volte le bidonville. Gli avevo proposto io di uscire senza meta, venire a prendermi appena fuori dal lavoro, mollare tutto e fare qualcosa di bello, perché lo volevo consolare della serata prima da cui era uscito deluso. C’era infatti stata la presentazione del suo nuovo libro, Memorie di un uomo in armi, ma purtroppo non era venuta bene. Dovevamo rifarci. Non si sapeva dove andare e non si aveva voglia di scendere dalla macchina perché faceva piuttosto freddo. A un semaforo stava lì piazzato un trans in tanga e pelliccia, il brillante nel suo ombelico si espandeva nel nostro finestrino. Io e Omar eravamo su di giri, probabilmente ho sfoderato uno dei miei assurdi sorrisi e, insomma, abbiamo preso a parlare.</div><div style="text-align: justify;">“Non hai freddo?”, dice Omar.</div><div style="text-align: justify;">“E certo, um pouco, qui non è il Brasile”, risponde Walmira.</div><div style="text-align: justify;">“Sei qui da molto?”</div><div style="text-align: justify;">“Un mese, non mi sono ancora ambientata…”</div><div style="text-align: justify;">Si capiva che Walmira quella notte non aveva voglia di battere, e il momento coinvolgeva in pieno anche me e Omar, perché partecipava del riflesso di quelle stelle ghiacciate e sembravamo le uniche anime sotto il cielo. Scendemmo in strada anche noi e il mio amico ebbe un’idea brillante: “Apriamo lo spumante e festeggiamo l’anno nuovo!”. Dovevate vedere come fu felice Walmira. Si eccitò come un bambino, batté le mani, saltò di gioia, grande com’era, sui tacchi a spillo. Walmira non era né brutta né bella: un tipo massiccio dal viso infantile, credo una buona persona, aveva perfino un che di materno (fra l’altro poi ci raccontò che la prima sua settimana a Milano le aveva prese selvaggiamente da una specie di loro boss, e poi perciò se n’era andata e ora lavorava da sola, altrimenti non avrebbe mai potuto fare il Nuovo Anno con noi).</div><div style="text-align: justify;">Omar aprì il panettone, stappò lo spumante, facemmo tavola della capotte della macchina, brindammo a canna ridendo di continuo e fummo felici come chi ama.</div><div style="text-align: justify;">Dopo una mezzoretta di questo festino, però, il freddo si faceva sentire troppo. Walmira disse: “Per stasera non lavoro più. Amici, per favore, mi accompagnate a casa?”. Tornammo in auto, io dietro, e da qui i miei ricordi si confondono. Probabilmente dormivo, Omar e Walmira parlavano, quando fui svegliata da un inesorabile stimolo di pipì. Tra il freddo e il bere, capirete… Non potevo trattenermi! Dissi: “Omar, fermati, perché io devo scendere!”. Io poi non sono solita così, mi vergogno. Eppure la situazione era insostenibile, e a mali estremi, estremi rimedi. Si compose in tal modo un’immagine che non dimenticherò mai, io accucciata nel gelo sul marciapiede di un grande viale di macchine, deserto nella notte di vetro, con le lucine lontane dei camion, e per amicizia Walmira in piedi di fianco a me a farmi da paravento, enorme, possente e nuda come una bruna dea infera del Walhalla, che si teneva aperta la pelliccia con le braccia distese; sembrava l’uomo di Leonardo.</div>lambertibocconihttp://www.blogger.com/profile/09106014249351361902noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-8163872154683423643.post-18981881747680712572011-07-19T10:54:00.004+02:002011-07-19T10:55:47.905+02:00Il sentire della memoria<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhO47gEQBbVJVqZyYmM__gdFkQTatKy_KusX2nuHXz2yh9x-LdjM0h8NdMTGkVV12f-hgIB_OLyFbkJO-PgkYP5EDbQRk-LF1DtQtSn9db9m5z2PAQT4Oll0eqOSzdyrJU53WHZuYeZ8zHl/s1600/Jung.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; cssfloat: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="200" m$="true" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhO47gEQBbVJVqZyYmM__gdFkQTatKy_KusX2nuHXz2yh9x-LdjM0h8NdMTGkVV12f-hgIB_OLyFbkJO-PgkYP5EDbQRk-LF1DtQtSn9db9m5z2PAQT4Oll0eqOSzdyrJU53WHZuYeZ8zHl/s200/Jung.jpg" width="140" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-size: xx-small;">Il nostro amico Jung mentre scriveva </span><br />
<span style="font-size: xx-small;">la sua autobiografia</span></td></tr>
</tbody></table><div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;">L’aveva detto Jung che la funzione immaginativa è una sorgente originaria della psiche, e serve a impattare, a tamponare, a rilanciare sempre nuove scommesse alla sfida che l’esistenza si assume sull’incomprensibilità dell’angoscia. E, a pensarci bene, appare ovvio che ogni azione creativa sia terapeutica; e, d’altra parte, che anche ogni azione terapeutica debba contenere un quid di creatività. Siamo nati per inventare, siamo macchine da immagini.</div><br />
<div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;">I dati di fatto che creano angoscia sono la morte, il dolore, la separazione, l’impermanenza: e allora, fin dalle origini, l’essere umano immagina, inventa, tenta di darsene spiegazione, comincia a esprimere, e poi, sulla base di quanto emerge alla coscienza, a incastellare ritualità, a fondare tradizioni. A tale funzione è delegata una parte magnifica della mente, quella che agisce nei sogni e nelle libere associazioni.</div><br />
Un magma originario irrinunciabile, una miniera alle cui cave va ad attingere materia chi ha desiderio di scrivere (perché qui voglio parlare della scrittura: altrimenti ci starebbero a ugual diritto pittura, musica, e le altre sorelle arti).<br />
<a name='more'></a><br />
Ma la scrittura ha anche di suo, peculiare, un inscindibile rapporto con la memoria. Scrivere infatti in gran parte è ricordare, è mettere giù in parola grafica quello che si era affacciato alla mente come fiotto mnestico, parola verbale o immagine da verbalizzare che fosse: per fissare su carta questo nuovo visitatore, e insieme per scoprirlo. Perché – e questa è l’idea che voglio sostenere – scrivere è un atto euristico. Ossia, è qualcosa di più che tradurre in parola un pensiero o un ricordo: scrivendo si scava, si scopre, si arriva a zone di verità e di sé che prima di mettersi al foglio o alla tastiera rimanevano occulte.<br />
Le rivelazioni che scaturiscono dallo scrivere hanno effetti dirompenti quando si tratta di estrarre minerali preziosi dalla propria vita e dalla propria memoria. Perché si va a cozzare con l’indicibile, con quello che non abbiamo mai detto, quello che non abbiamo mai ricordato. E’ conflitto duro, sono istanze interiori come pietre focaie, la liberazione dei contenuti e le esplosioni che ne conseguono.<br />
“Non mi ricordo niente…”<br />
“Non importa, mettiti tranquillo e scrivi”.<br />
<br />
Si moltiplicano i corsi di scrittura creativa, e, ramificazione di questi, i corsi di scrittura autobiografica. I tempi, lo sappiamo, non sono un granché: molte persone soffrono, quasi tutte, e a quelle più consapevoli viene voglia e urgenza di ritrovare autenticità e sapere profondo, di strapparsi di dosso le maglie soffocanti dell’apparenza e della superficialità.<br />
La scrittura autobiografica sembra rispecchiare tutte le esigenze indicate: quella euristica e quella terapeutica, quella espressiva e quella artistica. Perché, è chiaro, un passo dopo l’espressione viene la comunicazione, e un passo dopo questa vi è la possibilità di scrivere qualcosa di bello, di godibile da altri, qualcosa che può uscire da sé e diventare un patrimonio comune emozionante.<br />
Quindi la scrittura del memoir, come si tende a dire oggi, indicando con memoir una particolare sfumatura dell’autobiografismo, più legata alla memoria che al ricordo, all’emozione connessa a un fatto che al fatto stesso – ma sono sfumature, appunto – ha un piede calcato nella psiche e l’altro nella ricerca; una mano protesa a ricevere e l’altra a offrire.<br />
Lo seppe nel IV secolo Agostino, e poi lo ritrovarono in molti, a macchia di leopardo, fino all’esplosione settecentesca della moda delle memorie. Così definisce Philippe Lejeune il genere autobiografico: «Racconto retrospettivo in prosa che una persona reale fa della propria vita mettendo l’accento sulla vita individuale e in particolare sulla storia della sua personalità». Nella secchezza della definizione formale, il critico francese coglie nel segno e indica i confini precisi al di qua e al di là dei quali non è legittimo parlare di autobiografia. <br />
Io conduco ormai da anni laboratori di scrittura. Ebbene, quelli di memoir sono tra i più imprevedibili e densi di emozione. Meno sai, e più scrivi. Meno ricordi, e più zampilla la materia scritta. Il silenzio del sé da un lato diventa una trivella della memoria, dall’altro si stacca dal soggetto per farsi storia e diventare racconto. Molto intenso, molto bello. Mi piacerebbe parlarne con voi.<br />
<br />
Il prossimo Laboratorio sarà nel weekend del 30-31 luglio, a Lecce. L'ho intitolato IL SENTIRE DELLA MEMORIA. Venite?<br />
Per info: <a href="mailto:ordet61@libero.it">ordet61@libero.it</a>, oppure 333.2876930.lambertibocconihttp://www.blogger.com/profile/09106014249351361902noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-8163872154683423643.post-24170673136390292252011-07-19T10:40:00.000+02:002011-07-19T10:40:50.460+02:00Eh sì, ero rimasta indietro......nell'aggiornamento del blog, ma non sapete quanto piacere mi ha fatto sentire che qualche persona ne ha sentito la mancanza. Il fatto è che mi sembra sempre strano che una cosa così abbia una realtà effettiva, di carne ossa e pensieri. La dimensione dello scambio. E invece.<br />
Mi son scattata una foto da sola alla spera in dio, alla terza volta ho centrato l'inquadratura, e ve la mando per salutarvi tutti. Si ricomincia.<br />
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiu5B_JOBD0gXmHdsv1zAc1AXjQYAoS_Fbn45Use1m3P7TOuxN_WHcRDrTcYJrDRW3Sg02W8pLRpUzts5F_F8YCgbjWJmSZ3mZ6nYPbPlOrIiFl-1cDXXuNbSBdpQqGrD4zFpVnKdddIGqB/s1600/primo+piano.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" m$="true" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiu5B_JOBD0gXmHdsv1zAc1AXjQYAoS_Fbn45Use1m3P7TOuxN_WHcRDrTcYJrDRW3Sg02W8pLRpUzts5F_F8YCgbjWJmSZ3mZ6nYPbPlOrIiFl-1cDXXuNbSBdpQqGrD4zFpVnKdddIGqB/s320/primo+piano.JPG" width="320" /></a></div>lambertibocconihttp://www.blogger.com/profile/09106014249351361902noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-8163872154683423643.post-45823949529320367252011-05-13T20:54:00.000+02:002011-05-13T20:54:31.185+02:00tutto maggio e un po' di più<div class="separator" style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none; clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgiCUraP1l4IzDmG4z8Zbzpb8s67BmGKO9Q9OIMHzV2S04hOCdxIjdZFwvbHxb7wQ_4AfApjVp1N_n37aii26yifmIXqF12iojEznAGTTbOnYtszfXtFI6qxiZyefXrIl70fhKx28IORnoS/s1600/roseto.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; cssfloat: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" j8="true" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgiCUraP1l4IzDmG4z8Zbzpb8s67BmGKO9Q9OIMHzV2S04hOCdxIjdZFwvbHxb7wQ_4AfApjVp1N_n37aii26yifmIXqF12iojEznAGTTbOnYtszfXtFI6qxiZyefXrIl70fhKx28IORnoS/s320/roseto.jpg" width="320" /></a></div><br />
<br />
Maggio ricco mi ci ficco. <br />
Il mese delle rose, il mese delle cose...<br />
<div style="text-align: justify;">Sempre all'insegna di amicizia, benessere, incontro vero, importanza della parola scritta.</div><div style="text-align: justify;">Date un'occhiata alle date qui sotto, vedete cosa vi interessa e venitemi a trovare. </div><br />
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<span style="color: #0b5394;"></span><br />
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<strong></strong><br />
<div style="text-align: justify;"><br />
<strong><span style="color: blue;">1) SCRIVERE SUI LUOGHI. LABORATORIO DI SCRITTURA POETICA. 12, 19 e 28 maggio a Milano. </span>Un ciclo di tre incontri all'interno di "Scrivere sui margini. Festival delle letterature e delle società", al Villaggio Barona. </strong><a href="http://www.scriveresuimargini.org/"><strong>www.scriveresuimargini.org</strong></a></div><div style="text-align: justify;">Due incontri propedeutici il 12 e il 19 maggio, dalle 20 alle 23, allo Spazio Superground in via Bussola 4. Il terzo incontro all'interno del Festival, il 28 maggio dalle 15.45, al Villaggio Barona, via Ettore Ponti 21. Costo di iscrizione 20 euro.</div><br />
<strong><span style="background-color: white; color: #b45f06;">2) CANTO DI UNA RAGAZZA FASCISTA DEI MIEI TEMPI. IL MONOLOGO. Sabato 21 maggio, ore 16, Biblioteca Comunale "Maria Corti" di Pellio Intelvi (CO) </span></strong><br />
Felice di rappresentare anche a Pellio il mio monologo "nero" che vi farà tremare i polsi e le ciglia! <br />
<div style="text-align: center;"><em>Bella ragazza, andavo male a scuola </em></div><div style="text-align: center;"><em>son fuori tempo, sono già partita,</em></div><div style="text-align: center;"><em>mio padre un avvocato anni Sessanta</em></div><div style="text-align: center;"><em>se fossi viva sarei non so cosa</em></div><div style="text-align: center;"><em>bruciavo come grano sulla brace</em></div><div style="text-align: center;"><em>non ho strumenti, straccio la partita,</em></div><div style="text-align: center;"><em>la batteria rullata giù in cantina</em></div><div style="text-align: center;"><em>ricordo il giorno della bocciatura</em></div><div style="text-align: center;"><em>ci ho fatto un sole, un buco con il pugno...</em></div><strong><br />
</strong><strong><span style="color: #38761d;">3) SCRIVER MAGGIO. LABORATORIO DI SCRITTURA POETICA. Domenica 22 maggio, all'interno della festa di quartiere "A maggio a Baggio", per PoesiaPresente. </span></strong><br />
<div style="text-align: justify;">Dalle 10 alle 13 Laboratorio, nel pomeriggio reading collettivo dei lavori prodotti. Il Laboratorio si terrà alla Biblioteca di Baggio, via Pistoia 10, Milano; nel pomeriggio i partecipanti leggeranno le loro poesie in pubblico sul palco della festa. Partecipazione gratuita.</div><span style="color: black;"><div style="text-align: justify;"><br />
<strong><span style="color: black;">4) DRAWING IN THE DARKNESS. UNA PERFORMANCE SUL BUIO. Venerdì 27 maggio a Milano. Con reading introduttivo di Anna Lamberti-Bocconi e Francesca Genti. In chiusura concerto dei Water Circle. Alle 21 al DNArte Spazio MusiQalità, via Valleambrosia 24, Assago (in fondo a Via Chiesa Rossa, lungo il Naviglio Pavese).</span></strong></div><div style="text-align: justify;"><strong> </strong><span style="color: black;"></span><span style="color: black;">Performance di sperimentazione creativa che coinvolge un artista, Massimo Costantini, e 20 volontari che disegneranno bendati mentre ascoltano due brani musicali eseguiti dal vivo. </span><br />
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<strong><span style="color: #cc0000;">5) VALLE INTELVI DELLE MERAVIGLIE. LABORATORIO-VACANZA DI SCRITTURA AUTOBIOGRAFICA. Da venerdì 3 a domenica 5 giugno 2011 a Lanzo d'Intelvi</span><br />
<span style="color: #cc0000;"></span></strong><span style="color: black;">Nella spettacolare Valle Intelvi (CO), a 36 km da Como, 78 da Milano, 24 da Lugano, comodamente raggiungibile in auto e in corriera, ospitati all'Hotel Rondanino,</span> <a href="http://www.rondanino.it/">http://www.rondanino.it/</a><br />
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<strong><span style="color: #b45f06;">6) CANTO DI UNA RAGAZZA FASCISTA DEI MIEI TEMPI. IL MONOLOGO. 15 giugno a Parma, nell'ambito del ParmaPoesiaFestival 2011</span><br />
<span style="color: #b45f06;"></span></strong><span style="color: black;">Felice di rappresentare anche a Parma il mio monologo "nero" che vi farà tremare i polsi e le ciglia! </span><br />
<div style="text-align: center;"><em><span style="color: black;">Poco orizzonte vedo qui dall'alto</span></em></div><div style="text-align: center;"><em><span style="color: black;">se la forza si annega nel furore;</span></em></div><div style="text-align: center;"><em><span style="color: black;">io che pensavo ad un mondo migliore,</span></em></div><div style="text-align: center;"><em><span style="color: black;">o meglio, a un ideale di fulgore,</span></em></div><div style="text-align: center;"><em><span style="color: black;">riconosco il tamburo nelle tempie</span></em></div><div style="text-align: center;"><em><span style="color: black;">di questa gioventù, ma non il timbro...</span></em></div><br />
<strong><span style="color: #741b47;">7) TRA IL MARE E GLI ULIVI. LABORATORIO-VACANZA DI SCRITTURA POETICA. Da venerdì 24 a domenica 26 giugno a San Cesario di Lecce</span><br />
<span style="color: #741b47;"></span></strong><span style="color: black;">Nel magico Salento, a pochi km da Lecce, ospitati in un antico palazzo settecentesco adibito a Bed and Breakfast.</span> <a href="http://www.laterrazza.org/">http://www.laterrazza.org/</a><br />
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<br />
<strong><span style="color: red;">QUALCHE PAROLA SUI LABORATORI</span><br />
<br />
</strong> <div style="text-align: justify;"><span style="color: red;"><strong>LABORATORI-VACANZA.</strong></span> <span style="color: black;">Se ti attira l'idea di trascorrere qualche giorno in un paesaggio meraviglioso con un gruppo di nuovi amici, sistemato con tutti i comfort, a passeggiare, riposare, praticare la poesia o la scrittura autobiografica... ecco l'esperienza che fa per te.<strong> Molto di più che un corso di scrittura: natura, relax, la tavola imbandita a pranzo e a cena, buon vino, aria pura. Non avremo da pensare a nient'altro che all'amicizia e alla scrittura.</strong> E alla fine della giornata, comodi letti per lasciarsi andare al sonno del giusto. A prezzi stracciati, perché è una cosa in cui credo davvero. <strong>Il fiore all'occhiello della mia scuola.</strong></span></div><div style="text-align: justify;"><strong><br />
</strong></div><div style="text-align: justify;"><span style="color: red;"><strong>SCRITTURA POETICA.</strong></span> <span style="color: black;">La metrica e le figure retoriche; la poesia lirica, l'Io e il turbamento; tradurre in versi la percezione; l'inconscio, l'officina dei simboli; raccontare in versi...<strong> </strong>Per conoscere storia, testi, tecnica e peculiarità del linguaggio poetico, ma soprattutto per sperimentare sul campo introspezione mirata e scrittura. <strong>Praticando insieme lettura, scrittura, ascolto e confronto, avvicineremo la tecnica della scrittura poetica, affineremo l'orecchio interiore alla sensibilità specifica della poesia, scopriremo qualcosa in più su noi stessi.</strong> </span><br />
<br />
<span style="color: red;"><strong>SCRITTURA AUTOBIOGRAFICA.</strong></span> <span style="color: black;">Un’esperienza globale di scrittura e di autoconoscenza per <strong>ritrovare la propria storia in modo attivo e raccontarla con la parola scritta, </strong>rendendo memoria ed emozioni un’onda fluida, nutriente e condivisibile; una pratica che agisce non soltanto sulla padronanza espressiva, ma sull'autoconoscenza e sulla valorizzazione del sé. <strong>Per mezzo di un attento percorso di teoria, pratica, ascolto e confronto, si impara insieme a tradurre sulla pagina, in modo autentico e comunicativo, quell'universo di ricordi, desideri ed emozioni che ciascuno porta dentro di sé.</strong> </span></div></div></span><br />
<a name='more'></a>lambertibocconihttp://www.blogger.com/profile/09106014249351361902noreply@blogger.com7tag:blogger.com,1999:blog-8163872154683423643.post-9557388332840873532011-04-19T11:52:00.013+02:002011-04-19T12:00:56.000+02:00Per Amelia Rosselli<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEimOud27kueQj_WV0C0hdq907rrQqk1zgdQjBIKGR4dGKSNDhug4tPDNbyyOSypJYPHodejHdLpsDw-LpQm1DKB12SA3KHGe0dChUIvYaoHIZ_dIqnIpAEoh_CsPwmwt8-v54B6PEYfyS9e/s1600/imgameliarosselli.gif" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" i8="true" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEimOud27kueQj_WV0C0hdq907rrQqk1zgdQjBIKGR4dGKSNDhug4tPDNbyyOSypJYPHodejHdLpsDw-LpQm1DKB12SA3KHGe0dChUIvYaoHIZ_dIqnIpAEoh_CsPwmwt8-v54B6PEYfyS9e/s320/imgameliarosselli.gif" width="289" /></a></div>Pubblico qui il mio poemetto sull'immensa Amelia Rosselli, uscito nel 2005 all'interno della raccolta <em>Devi chiamarmi sempre</em>, e poi <a href="http://www.nazioneindiana.com/2005/05/03/per-amelia-rosselli/#comments">qui</a> su Nazione Indiana (dove potrete divertirvi a vedere quanti commenti anonimi pieni di bile mi hanno lasciato, probabilmente dovuti al fatto che sono una donna indipendente), e poi ripubblicato da Andrea Cortellessa nel 2007, con una nota aggiuntiva sua e una mia, sul prezioso volumone <em>La furia dei venti contrari</em> dedicato alla grandissima A.R., che contiene suoi testi inediti e dispersi e vari interventi critici.<br />
Basta, ho fatto sufficiente filologia, sono esausta! Godetevi il poemetto e poi ne parliamo.<br />
<a name='more'></a><br />
<br />
PER AMELIA ROSSELLI<br />
Ragazza cara, my girl, chi te l’ha fatta<br />
così maligna verso il marciapiede<br />
dove tutti i camion, tutti i piccioni e i luridi<br />
impensati canali coperti scorrono;<br />
se penso “ebbene, sto come foglia nelle stagioni,<br />
abbiamo occhi bellissimi e padri martiri”<br />
e resto un attimo commossa per il Creato<br />
che si riflette malamente nella Storia<br />
azzurro ghiaccio nell’essenza delle vesti<br />
semplici perché da donna-ragazza<br />
tutte queste benedette bambine che hanno studiato;<br />
<br />
se penso in cuore tutto questo ora,<br />
io Amelia piango troppo per la tua morte.<br />
<br />
ALARE<br />
<em>(Gli ultimi giorni di Amelia Rosselli)</em><br />
Gettarsi dalla finestra è l’empito non volgare<br />
non volgere nulla perché di bianco c’è solo gli occhi<br />
di là di su di giù dei capitelli traversi<br />
pei grandi palazzi rossi dell’amor-Roma<br />
che sorgono come mazzi di fiori irti.<br />
<br />
Per chi non capendo cade di senso l’acqua scorrevole<br />
via via assorbita nel suo rigenere peccaminoso:<br />
ma cosa più sbagliava delle fontane di acciaio?<br />
Cosa più faceva da tomba e vita insieme se non il cunicolo<br />
quadrangolare delle mie catacombe aperte?<br />
<br />
Sull’autobus non si riesce a fare la e, si pasticcia.<br />
<br />
ALARE<br />
<em>(Gli ultimi giorni di Amelia Rosselli)</em><br />
Eritropoiesi a poco dal guardaroba:<br />
tutto il sangue diventa azzurro e poi<br />
anche la pipì e il bianco degli occhi.<br />
La roba trascolora in azzurro marinaro.<br />
Perché mio signore spazzato via<br />
mi poni nella casa questi armadi<br />
come valige inamovibili, perché il<br />
fiore delle vene mi fa alfabeti sui polsi<br />
segnati dalla malattia del colore?<br />
Vicina, a poco dal guardaroba,<br />
sto per dire che prendo qualcosa.<br />
Cerco una tinta che va bene con le mie braccia.<br />
<br />
ALARE<br />
<em>(Gli ultimi giorni di Amelia Rosselli)</em><br />
Il gatto odora gli spiriti, annusa l’aria,<br />
sta immobile. L’adoratore dell’aria fa le fusa per il cibo già<br />
avuto.<br />
O mio gatto piovuto dalla vicina di casa che se ne andava<br />
io allora su questo principio<br />
avrei dato al mondo molti più animali che figli o altro.<br />
Ma poiché il compito di sorreggere gli animali sul corpo<br />
fa parte del dominio dei totem<br />
allora nessuno stregone può ora toccare<br />
il gatto a me vicino e lontano.<br />
Nel maciullo del chiuso io adesso vado.<br />
Ciao gatto, vadovadovado.<br />
<br />
ALARE<br />
<em>(Gli ultimi giorni di Amelia Rosselli)</em><br />
Si faceva un censimento acrobatico<br />
sempre dalla cantina come<br />
quasi una conta di leucociti<br />
che di mese in mese scherzava.<br />
A poco a poco spedisco la mia carcassa<br />
al macello, o meglio so che lo devo<br />
fare, ma in profondo non mi importa<br />
che tanto. La mia corporatura è un mantello secco<br />
penso ripari aringhe da sfregare<br />
con pane in tempo della povertà.lambertibocconihttp://www.blogger.com/profile/09106014249351361902noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-8163872154683423643.post-51628917457943823082011-04-14T20:36:00.000+02:002011-04-14T20:36:33.553+02:00Finalmente l'integrale del poemetto!<div style="text-align: center;"><strong><span style="font-size: large;">CANTO DI UNA RAGAZZA FASCISTA DEI MIEI TEMPI</span></strong></div><br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiKwMwVewobG8ENGtAviWIU2vm4nhJicRVfBmGyCv6Q04wiclQUeaIxEnUD5DAWcxXGMkapWRetxHlYezWa0xNv5Gm6php4KBuNjgUrn0ssHGcCoYnTnonFzfV3xYLf_arDCckQx04fOGKM/s1600/imagesCAQLB3U2.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" r6="true" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiKwMwVewobG8ENGtAviWIU2vm4nhJicRVfBmGyCv6Q04wiclQUeaIxEnUD5DAWcxXGMkapWRetxHlYezWa0xNv5Gm6php4KBuNjgUrn0ssHGcCoYnTnonFzfV3xYLf_arDCckQx04fOGKM/s1600/imagesCAQLB3U2.jpg" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br />
</div><div style="text-align: center;"><a href="http://www.e-theatre.it/play.php?vid=1177#middle">http://www.e-theatre.it/play.php?vid=1177#middle</a></div>lambertibocconihttp://www.blogger.com/profile/09106014249351361902noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-8163872154683423643.post-83454818145538512032011-04-10T19:19:00.000+02:002011-04-10T19:19:48.507+02:00BUONA PASQUA, BUONA VITA! LABORATORIO DI SCRITTURA AUTOBIOGRAFICA<strong>BUONA PASQUA, BUONA VITA! LABORATORIO-VACANZA DI SCRITTURA AUTOBIOGRAFICA. Da venerdì 22 aprile a lunedì 25 aprile 2011 in Val Sesia </strong><br />
<br />
Ritrovare la propria storia in modo attivo utilizzando lo strumento d’eccezione della scrittura autobiografica; imparare a raccontarsi con la parola scritta, rendendo memoria ed emozioni un’onda fluida, nutriente e condivisibile. Sono queste le caratteristiche che hanno reso i <strong>laboratori di scrittura autobiografica</strong> una pratica sempre più diffusa e apprezzata, che agisce non soltanto sulla padronanza espressiva, ma sull'autoconoscenza e sulla valorizzazione del sé.<br />
Ti piacerebbe <strong>passare la prossima Pasqua in modo davvero speciale</strong>?<br />
All'insegna di natura, libertà, amicizia, scrittura e alta cucina? Lasciarti alle spalle tutto e trascorrere quattro giorni tra le splendide montagne della Val Sesia con un gruppo di nuovi amici, in una casa calda e confortevole di legno e pietra, a passeggiare, riposare, praticare la scrittura autobiografica?<strong> E allora ti aspetto a Fervento, per condividere un’esperienza globale di scrittura e di autoconoscenza: per mezzo di un attento percorso di teoria, pratica, ascolto e confronto, impareremo insieme a tradurre sulla pagina, in modo autentico e comunicativo, quell'universo di ricordi, desideri ed emozioni che ciascuno porta dentro di sé. </strong><br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjf-P47ylirEkDyVW3Y5gMCkgzkZTigv6M25rKC4qaxUF-Hv5ZRuWQ1e869ajRwWt2VRxhsyQRTB0gXCYZOEj-jvdpxitNe8KhSar38UykUsSBgTjrAj4Vuekt4nyiOk9kQZ_NI3RXZs2A4/s1600/180px-Boccioleto_-_Frazione_di_Fervento.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; cssfloat: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" r6="true" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjf-P47ylirEkDyVW3Y5gMCkgzkZTigv6M25rKC4qaxUF-Hv5ZRuWQ1e869ajRwWt2VRxhsyQRTB0gXCYZOEj-jvdpxitNe8KhSar38UykUsSBgTjrAj4Vuekt4nyiOk9kQZ_NI3RXZs2A4/s1600/180px-Boccioleto_-_Frazione_di_Fervento.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">la nostra casa, quella giallina in secondo piano</td></tr>
</tbody></table> <div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;"><strong>Molto di più che un corso di scrittura</strong>: natura, relax, la tavola imbandita a pranzo e a cena con una chef tutta per noi, buon vino, un caminetto acceso per la sera, che crepita e riscalda. Non avremo da pensare a nient'altro che all'amicizia e alla scrittura. E alla fine della giornata, comodi letti per lasciarsi andare al sonno del giusto. <strong>Ma... e per Pasqua? festa e pranzo luculliano! </strong></div><div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;"><br />
</div><div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;"><em>Dove</em>: Fervento, frazione di Boccioleto (VC), Val Sermenza. Comodamente raggiungibile in auto, a un'ora e tre quarti da Milano, un'ora e mezza da Torino.</div><em>Quando</em>: da venerdì 22 aprile (arrivo dalle 18.30 in poi) al lunedì 25 (pranzo di chiusura).<br />
<div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;"><em>Quanti</em>: max 9 persone.</div><div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;"><br />
</div><div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;">Per info più dettagliate e condizioni, non esitate a scrivermi: <strong>ordet61@libero.it</strong></div>lambertibocconihttp://www.blogger.com/profile/09106014249351361902noreply@blogger.com6tag:blogger.com,1999:blog-8163872154683423643.post-53980915564024515522011-03-02T15:58:00.000+01:002011-03-02T15:58:20.225+01:00Tipo Emily Dickinson, tanto per far qualcosaLa tavola sparecchiata della morte<br />
con le porte che cigolavano<br />
una di qua una di là dal salone<br />
esibiva le ossa spolpate della gioia<br />
i raggi del sole a bastoncino bruciato <br />
le briciole dei cuori infantili.<br />
<br />
Dai calici di marmo era caduto del sangue<br />
corrose la tovaglia di sacco<br />
inzuppò i tozzi morsicati del pane<br />
annegò gli avanzi polmonari.<br />
Cercai di andarmene, di alzarmi dalla sedia,<br />
ma liquefatta la mia carne bianca mi fece capire.lambertibocconihttp://www.blogger.com/profile/09106014249351361902noreply@blogger.com9tag:blogger.com,1999:blog-8163872154683423643.post-28704452491665584122011-03-01T19:13:00.001+01:002011-03-01T19:15:09.229+01:00<div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjHFSxxURrGtph-4slyn_fl3k_ebpAN7VaYew1C8OxrBnScvPBdLLfMfQTlRJ7atOBcKfbgTsmM-Nru_96M9kUtLzOsrshkGXw6eIXAhBVjd48wVm6Hx1t8GA_xdk4AY36BO2Z3eokqySgj/s1600/scansione.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; cssfloat: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" l6="true" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjHFSxxURrGtph-4slyn_fl3k_ebpAN7VaYew1C8OxrBnScvPBdLLfMfQTlRJ7atOBcKfbgTsmM-Nru_96M9kUtLzOsrshkGXw6eIXAhBVjd48wVm6Hx1t8GA_xdk4AY36BO2Z3eokqySgj/s320/scansione.jpg" width="159" /></a></div>E' l'8 marzo, sono poet(ess)a e sono una donna. Nulla da ridire!<br />
<br />
E allora, care amiche e cari amici, vi aspetto tutti perché ho davvero molte cose da farvi sentire. <br />
Una barcata di versi nuovi da recitare.<br />
Una festa della donna col botto.<br />
Ci scateniamo.<br />
<br />
MARTEDI' 8 MARZO, ORE 18, ALLA BIBLIOTECA VALVASSORI PERONI, al numero 56 dell'omonima via (vicino alla stazione di Lambrate). Ingresso libero. <br />
Tutto ciò a Milano.<br />
<br />
E poi se mi andrà stappiamo qualche bottiglia. Anzi, ho già capito che mi andrà.<br />
<br />
A PRESTO!<br />
<div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;"><br />
</div><div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;"><br />
</div>lambertibocconihttp://www.blogger.com/profile/09106014249351361902noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8163872154683423643.post-39684404316044624252011-02-17T16:41:00.000+01:002011-02-17T16:41:36.340+01:00Racconto di una mia amica artistissima, Francesca Bosi“Sono un cane poeta!” disse il taglia media meticcio Pasternak mentre lo portavo a fare pipì. Io che parlo un po’ il canese gli risposi:-”I cani non hanno mani per scrivere, come puoi essere poeta?” Pasternak scodinzolò alzò la gamba e disegnò un grande Aleph con l’urina.<br />
Mentre raccontavo questo aneddoto al telefono nella mia cascina minimal tanto cool e democratic style, Pasternak mi fissava dal divano mentre la mia compagna non credeva a una sola parola della mia storia, ma le piaceva immaginare che fosse vero. E’ un segno di civiltà non sparare colpi mortali sul viale dell’Amore e io avevo una fidanzata civile che sapeva quanto io e Pasternak ci volessimo bene.<br />
Amava la mia innocenza e io amavo l’innocenza di Pasternak, ci accomunava il fatto che non fossimo affatto dei duri, lui quando incontrava cani più grandi si sdraiava per terra e mostrava la pancia in atto di sottomissione, io quando fiutavo qualche problema cambiavo rapidamente marciapiede.<br />
<a name='more'></a><br />
Aleph al quadrato, al cubo; qualcosa di enorme, molto più grande di quanto non si possa immaginare, forse grande come una copula ben fatta quando arriva al suo culmine, una cosa che non si immagina in un insieme di pensiero logico. Io e Pasternak ai giardinetti sotto la pioggia pensiamo all’infinito mentre annusiamo le tracce del mondo.<br />
Quando sali su un jumbo per andare dall’altra parte della terra devi ricordarti solo due cose; la melatonina e di cambiare l’ora del tuo orologio, il resto rimane tutto uguale negli aeroporti internazionali da un capo all’altro del pianeta, paghi Mastercard o Visa e non ti devi neppure preoccupare della differenza di valuta. Io e Pasternak vivremmo bene nella check in area sdraiati sulle nostre valige ad attendere un viaggio per tutta la vita guardando la gente passare. Siamo contemplativi e indolenti ma lui ha la fortuna di essere un cane; un cane poeta.<br />
Tutti sanno che il cielo è solo, solo come un umano in agonia nella sua comune e scontata azione di morire, così pensiamo io e Pasternak quando dopo il consueto risveglio precoce, verso le cinque del mattino, lo porto ai giardinetti e guardiamo iniziare il giorno. Quando la caverna stellata della notte lascia posto alla speranza dell’inizio, come se fosse una novità. Io e Pasternak speriamo tutti i giorni che sia l’incipit per qualcosa di meglio, ma poi ogni alba è solo la parola “alba” e il racconto resta sempre lo stesso; uno psicolabile disoccupato, il suo cane poeta e qualche volta le caramelle alla frutta per me e un osso di prosciutto per lui se il macellaio lo ha tenuto da parte.<br />
Per noi ogni cosa è liquida, liquida e impregnante e noi siamo spugne sporche in mezzo a un mortorio di eloqui prevedibili, l’unica cosa davvero importante è avere un riparo quando finisce l’estate ed è tutto scontato.<br />
Quando fui homeless Pasternak non era ancora nato, facevo tutt’uno con i posti in cui capitavo, se la testa e la realtà sono abbastanza aggressivi non è un gran problema il freddo e per il cibo, quello si trova sempre. Non c’è bisogno di sognare. L’unica cosa importante è curarsi di cambiare marciapiede quando si fiuta il pericolo e non avere troppo bagaglio. Come un involucro galleggiavo gonfio sul mondo liquido con pensieri abbastanza visionari per non cogliere la stucchevole banalità di una vacanza al mare.<br />
Perché è al mare che sono morto in cambio di una scatola di biscotti. Non sono morto per la quotidiana razione di ossigeno ma per una confezione di Gran Turchese. Mi hanno preso così, come se stessero catturando un animale selvatico che ha bisogno di cibo per l’inverno. L’azzurro stemperato del cielo non lo hanno guardato, con solerzia chiamarono i netturbini delle anime e mi portarono in un prefabbricato senza finestre. Se Pasternak fosse stato con me forse mi avrebbe difeso. Ma Pasternak non era ancora nato, era un cane inconcepito.<br />
Quando ero homeless avevo grandi idee, occorre sovvertire il quotidiano; vivere da ciechi in una sfera di cristallo da indovini per avere la forza di riprendere il cammino tutti i giorni senza sapere la stazione successiva, occorre che le scritte delle insegne siano libro magico essere un fiore nel vento in mezzo al mondo che è un tesoro perduto nei recinti degli impiegati, delle commesse dei dirigenti medici e delle infermiere.<br />
Oggi sono alla mia seconda vita, ho immaginato il sospiro della mia fine in quel prefabbricato. Non ne ho memoria, ma so di aver lasciato i fiori di primavera vicino a Genova e che una volta conosciuto il mio nome sillabarono; psi co ti co e decretarono la fine della libertà. Niente più stazioni successive, niente più vivi, niente più vita, chiusa la porta. L’acqua rimediata alle fontanelle sostituita da veleno, Genova non c’era più, niente più brezza né mercati improvvisati dagli immigrati nei caruggi dai mille odori misti di spezie e fetore di immondizia. <br />
Niente di niente, solo minestra, che non riuscivo a mangiare, si era fatto troppo pesante persino il cucchiaio e gli occhi non riuscivano a rimanere aperti, la mia vita umiliata, avvelenata per la guerra dei normali. Poi sono morto, è morto quello sforzo di costruzione di una pace pazza, quel mimetismo che mi gridava in testa e mi ingigantiva come mappa infinita, senza che io potessi lottare, mi hanno paralizzato, ucciso col veleno, avevo trentatre anni.<br />
Adesso ho trentasette anni, ho un cane una casa e c’è una donna che mi vuole bene, sopravvivo e non ho più nulla di inedito; un deserto di granelli catalogati.lambertibocconihttp://www.blogger.com/profile/09106014249351361902noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-8163872154683423643.post-60673976773635105672011-02-15T11:28:00.000+01:002011-02-15T11:28:16.091+01:00sun mìMi mettono MOLTO in imbarazzo la mia voce e il mio accento, comunque ecco un piccolissimo pezzettino del mio penultimo lavoro. Temerariamente.<br />
<a href="http://www.youtube.com/watch?v=fQ0dTmM8OME">http://www.youtube.com/watch?v=fQ0dTmM8OME</a>lambertibocconihttp://www.blogger.com/profile/09106014249351361902noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-8163872154683423643.post-56185448035318545212011-02-11T12:00:00.000+01:002011-02-11T12:00:49.918+01:00Scrittoio PierPaolo Pasolini<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgsoek21hwNbtfgZpCLePS5nmB2YHQH-h-9e1nqFAUYTwtbbkRHbYnq5lPNP5sQPOPKHws-yyw0y6iYyTsm59r3HPrDJQb6ZVjYJaS9VMGbLK5kaLYRfQPa2ozwZCwyxGulkozCjrWf2MgE/s1600/pasolini.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" h5="true" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgsoek21hwNbtfgZpCLePS5nmB2YHQH-h-9e1nqFAUYTwtbbkRHbYnq5lPNP5sQPOPKHws-yyw0y6iYyTsm59r3HPrDJQb6ZVjYJaS9VMGbLK5kaLYRfQPa2ozwZCwyxGulkozCjrWf2MgE/s320/pasolini.jpg" width="238" /></a><span style="font-size: x-small;">13 febbraio ore 16. Libreria Popolare, via Tadino 18.</span></div><br />
<br />
Ormai sapete che i miei SCRITTOI sono laboratori di scrittura poetica dove si approfondisce teoria, pratica e tecnica della poesia come se ci si trovasse a bottega da un grande autore. E fra due giorni arriva uno dei maggiori, dei maestri che personalmente mi segnarono l'adolescenza e che mi diedero un imprinting incancellabile. Il mio fratello PierPaolo Pasolini. Come dicono i comunicati ufficiali del Laboratorio: "...Entreremo quindi in profondo nella sua poetica leggendone i testi e analizzando le peculiarità della sua tecnica compositiva. Una volta raggiunta dimestichezza con i ferri del mestiere stilistici del poeta, i partecipanti potranno utilizzarli nella pratica individuale della scrittura, lavorando con strumenti d'eccezione sui propri temi ed esigenze personali". <br />
Ma qui preferisco lasciar parlare PierPaolo:<br />
<a name='more'></a><br />
<br />
<span style="font-size: x-small;">NEL CUORE DI UN FANCIULLO. Ha sospirato! Dio ha sospirato! Le stelle ballavano di</span><br />
<span style="font-size: x-small;">contentezza, le montagne e le rogge ballavano, i fringuelli e i lucherini ballavano. </span><br />
<br />
<span style="font-size: x-small;">I fili d’erba ballavano, ballavano le lepri, al sole, ballavano i vermi nei ciglioni, le spighe ballavano l’erbarosa ballava. </span><br />
<br />
<span style="font-size: x-small;">Le giovinette ballavano, e i giovani di domenica ballavano, </span><span style="font-size: x-small;">la fiamma della cucina ballava, i campi di medica e le ghiaie ballavano. </span><br />
<br />
<span style="font-size: x-small;">Dio </span><span style="font-size: x-small;">ha camminato per terra e sotto il Suo piede l’erba, e sotto il Suo piede l’erba, e Dio, </span><span style="font-size: x-small;">sotto il Suo piede l’erba. </span><br />
<br />
<span style="font-size: x-small;">Dio ha camminato tra i germogli, e un usignolo gridava, e un </span><span style="font-size: x-small;">usignolo gridava, e gridavano gli usignoli. </span><br />
<br />
<span style="font-size: x-small;">Dio ha riso, e la pioggia sulle viole, la </span><span style="font-size: x-small;">pioggia sulle viole, e la pioggia che ballava sulle viole!</span><br />
<br />
<span style="font-size: x-small;">I lucherini freschi ballavano sulle foglie bagnate, e tremava nel grido del vento una viola, i lucherini volavano nell'acqua.</span><br />
<br />
<span style="font-size: x-small;">Ballavano i lucherini sull'Ungheria e ballava la viola sulla bora.</span><br />
<br />
<span style="font-size: x-small;">Su da Marano gemeva la pioggia ballando per le paludi, da Marano amaro su per il Varo il tempo ballava coi piedi di piuma,</span><br />
<br />
<span style="font-size: x-small;">ballava il tempo a Teor, appoggiato al ceppo di un venco amaro, ballava sulle spume del mare.</span><br />
<br />
<span style="font-size: x-small;">E le grondaie e i rigagnoli sputavano il mare nelle zolle ubriache di fresco, e i colombi ubriachi di fresco ballavano nelle colombaie, </span><br />
<br />
<span style="font-size: x-small;">il fanciullo con lo stecco acceso, il fanciullo ballava con il tizzone fresco sull'acciottolato tiepido d'acqua e il mare gli luceva negli occhi,</span><br />
<br />
<span style="font-size: x-small;">le paludi gli ballavano nel piede, il suo piede che respirava nel cuore dei lucherini perduti nell'acqua. </span><br />
<br />
DOVE: Libreria Popolare, via Tadino 18, Milano (zona Porta Venezia, tram 1, 5, 9, 29/30, metro linea 1 Porta Venezia).<br />
QUANDO: tre domeniche pomeriggio - 13, 20, 27 febbraio - dalle 16 alle 19.30.<br />
NUMERO DI PARTECIPANTI: minimo 6, massimo 12.<br />
COSTO: 120 euro per l'intero ciclo. Nella quota è compreso l'omaggio a ciascun partecipante di una copia del volume "Poesie" di PierPaolo Pasolini, ristampa della selezione scelta dall'autore (1970), ed. Garzanti.<br />
N.B.: è possibile partecipare anche ai singoli incontri, al costo di 40 euro l'uno.lambertibocconihttp://www.blogger.com/profile/09106014249351361902noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8163872154683423643.post-41909110097081215362011-01-07T12:37:00.000+01:002011-01-07T12:37:11.847+01:00Buon Anno a tutti<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhvm5A1EAUBhyXca0tM7SZxlIu9WvJZtilkyh1nxWsU6_Al_0RO7XxR0RmHSjJqihiaplnbMBJKOWQerzgPeuV_aPGUSZEE2bSR7U58uSPoqH2OPtO0RFjnXPm-hJwhiLgSOLkBTduCSVOr/s1600/bottiglia.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="242" n4="true" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhvm5A1EAUBhyXca0tM7SZxlIu9WvJZtilkyh1nxWsU6_Al_0RO7XxR0RmHSjJqihiaplnbMBJKOWQerzgPeuV_aPGUSZEE2bSR7U58uSPoqH2OPtO0RFjnXPm-hJwhiLgSOLkBTduCSVOr/s320/bottiglia.jpg" width="320" /></a></div><br />
<div style="text-align: justify;">Cari amici del blog, sono reduce da "Buon anno, Cesare Pavese", il primo Laboratorio-vacanza della Scuola di Poesia a Fervento. Valsesia, posti seri, montagna giusta. E come siamo stati bene! E quanto abbiamo lavorato! Voglio ringraziare anche da qui tutti i partecipanti, in particolare le due deliziose persone che sono arrivate nella tana del lupo proprio grazie al blog. ;-)</div><div style="text-align: justify;"></div><div style="text-align: justify;">Benissimo allora, in attesa dello Scrittoio Pasolini prossimo venturo, un altro saluto all'immenso, dolcissimo Cesare, con la sua immortale <em>The cats will know</em>.</div><br />
Ancora cadrà la pioggia <br />
sui tuoi dolci selciati, <br />
una pioggia leggera <br />
come un alito o un passo. <br />
Ancora la brezza e l'alba <br />
fioriranno leggere <br />
come sotto il tuo passo, <br />
quando tu rientrerai. <br />
Tra fiori e davanzali <br />
i gatti lo sapranno. <br />
<br />
Ci saranno altri giorni, <br />
ci saranno altre voci. <br />
Sorriderai da sola. <br />
I gatti lo sapranno. <br />
Udrai parole antiche, <br />
parole stanche e vane <br />
come i costumi smessi <br />
delle feste di ieri. <br />
<br />
Farai gesti anche tu. <br />
Risponderai parole - <br />
viso di primavera, <br />
farai gesti anche tu. <br />
<br />
I gatti lo sapranno, <br />
viso di primavera; <br />
e la pioggia leggera, <br />
l'alba color giacinto, <br />
che dilaniano il cuore <br />
di chi più non ti spera, <br />
sono il triste sorriso <br />
che sorridi da sola. <br />
Ci saranno altri giorni, <br />
altre voci e risvegli. <br />
Soffriremo nell'alba, <br />
viso di primavera.lambertibocconihttp://www.blogger.com/profile/09106014249351361902noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-8163872154683423643.post-22241414256131709112010-12-27T19:18:00.001+01:002010-12-27T19:19:51.377+01:00Le poesie che mi hanno formato - 4<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEixpILJtbOsjkUcFFFtseRQ5eHtezfvIUNer-t36FhuW7xuW4Mfgi9uSqnSalkIhCNQuUqgENzzKODvBfrl0v7cCzUnCH_D9ez_2QKzBvUl3CkanTTjDxNdqsBIDydtPj7k0K9TCelsQDCm/s1600/tigrotto.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" n4="true" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEixpILJtbOsjkUcFFFtseRQ5eHtezfvIUNer-t36FhuW7xuW4Mfgi9uSqnSalkIhCNQuUqgENzzKODvBfrl0v7cCzUnCH_D9ez_2QKzBvUl3CkanTTjDxNdqsBIDydtPj7k0K9TCelsQDCm/s320/tigrotto.jpg" width="320" /></a></div><br />
LIBERTA' (di Paul Eluard) <br />
<br />
Su i quaderni di scolaro <br />
Su i miei banchi e gli alberi <br />
Su la sabbia su la neve <br />
Scrivo il tuo nome<br />
<a name='more'></a><br />
Su ogni pagina che ho letto<br />
Su ogni pagina che è bianca<br />
Sasso sangue carta o cenere<br />
Scrivo il tuo nome<br />
<br />
Su le immagini dorate<br />
Su le armi dei guerrieri<br />
Su la corona dei re<br />
Scrivo il tuo nome<br />
<br />
Su la giungla ed il deserto<br />
Su i nidi su le ginestre<br />
Su la eco dell'infanzia<br />
Scrivo il tuo nome<br />
<br />
Su i miracoli notturni<br />
Sul pan bianco dei miei giorni<br />
Le stagioni fidanzate<br />
Scrivo il tuo nome<br />
<br />
Su tutti i miei lembi d'azzurro<br />
Su lo stagno sole sfatto<br />
E sul lago luna viva<br />
Scrivo il tuo nome<br />
<br />
Su le piane e l'orizzonte<br />
Su le ali degli uccelli<br />
E il mulino delle ombre<br />
Scrivo il tuo nome<br />
<br />
Su ogni alito di aurora<br />
Su le onde su le barche<br />
Su la montagna demente<br />
Scrivo il tuo nome<br />
<br />
Su la schiuma delle nuvole<br />
Su i sudori d'uragano<br />
Su la pioggia spessa e smorta<br />
Scrivo il tuo nome<br />
<br />
Su le forme scintillanti<br />
Le campane dei colori<br />
Su la verità fisica<br />
Scrivo il tuo nome<br />
<br />
Su i sentieri risvegliati<br />
Su le strade dispiegate<br />
Su le piazze che dilagano<br />
Scrivo il tuo nome<br />
<br />
Sopra il lume che s'accende<br />
Sopra il lume che si spegne<br />
Su le mie case raccolte<br />
Scrivo il tuo nome<br />
<br />
Sopra il frutto schiuso in due<br />
Dello specchio e della stanza<br />
Sul mio letto guscio vuoto<br />
Scrivo il tuo nome<br />
<br />
Sul mio cane ghiotto e tenero<br />
Su le sue orecchie dritte<br />
Su la sua zampa maldestra<br />
Scrivo il tuo nome<br />
<br />
Sul decollo della soglia<br />
Su gli oggetti familiari<br />
Su la santa onda del fuoco<br />
Scrivo il tuo nome<br />
<br />
Su ogni carne consentita<br />
Su la fronte dei miei amici<br />
Su ogni mano che si tende<br />
Scrivo il tuo nome<br />
<br />
Sopra i vetri di stupore<br />
Su le labbra attente<br />
Tanto più su del silenzio<br />
Scrivo il tuo nome<br />
<br />
Sopra i miei rifugi infranti<br />
Sopra i miei fari crollati<br />
Su le mura del mio tedio<br />
Scrivo il tuo nome<br />
<br />
Su l'assenza che non chiede<br />
Su la nuda solitudine<br />
Su i gradini della morte<br />
Scrivo il tuo nome<br />
<br />
Sul vigore ritornato<br />
Sul pericolo svanito<br />
Su l'immemore speranza<br />
Scrivo il tuo nome<br />
<br />
E in virtù d'una Parola<br />
Ricomincio la mia vita<br />
Sono nato per conoscerti<br />
Per chiamarti<br />
<br />
Libertà.lambertibocconihttp://www.blogger.com/profile/09106014249351361902noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-8163872154683423643.post-50972492798226900432010-12-24T09:11:00.007+01:002010-12-24T09:14:51.437+01:00Buon Natale amici<div class="separator" style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none; clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiPds20qo3zOx9OL0zFWtvvxkFTpqd8ZlfSohIGJ5F8KGrQ86sYm1jDY8ikH7zJKFsQEjcNILxTrep-Zs2sBAvGMKZngNO1UHRfXvv2DmcAng0xdEzdfGlidLhfPuEYwHXwRTPKLcWTtMuS/s1600/IMG_0141.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; cssfloat: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" n4="true" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiPds20qo3zOx9OL0zFWtvvxkFTpqd8ZlfSohIGJ5F8KGrQ86sYm1jDY8ikH7zJKFsQEjcNILxTrep-Zs2sBAvGMKZngNO1UHRfXvv2DmcAng0xdEzdfGlidLhfPuEYwHXwRTPKLcWTtMuS/s320/IMG_0141.JPG" width="320" /></a></div><div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none; text-align: right;"><br />
</div><div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none; text-align: right;"><br />
</div><div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none; text-align: right;"><span style="font-size: x-small;"></span></div><div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none; text-align: right;"><br />
</div><div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none; text-align: right;"><br />
</div><div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none; text-align: right;"><span style="font-size: x-small;">"Mamma, ma è già Natale?"</span></div><div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none; text-align: right;"><span style="font-size: x-small;"></span></div><div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none; text-align: right;"><span style="font-size: x-small;"><br />
</span></div><div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none; text-align: right;"><span style="font-size: x-small;"><br />
</span></div><div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none; text-align: right;"><span style="font-size: x-small;"><br />
</span></div><div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none; text-align: right;"><span style="font-size: x-small;">"Pare proprio di sì, piccolo mio!"</span> </div><div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none; text-align: right;"></div><div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none; text-align: right;"><br />
</div><div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none; text-align: right;"><br />
</div><div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none; text-align: right;"><br />
</div><div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none; text-align: right;"><br />
<br />
</div><div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none; text-align: left;"><br />
<br />
Buon Natale, tanti auguri e molto amore a tutti. Vi propongo un video d'annata dall'audio purtroppo pessimo, ma non importa. Uno slancio di sentimento verso la nostra bellissima Italia. Ciao! State bene!</div><br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/kKXGgJHRQxM?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div>lambertibocconihttp://www.blogger.com/profile/09106014249351361902noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-8163872154683423643.post-88277192980439018822010-12-18T16:17:00.000+01:002010-12-18T16:17:46.560+01:00un post veramente banale<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgqoTpuoaflFGCn1af64xZWYX8z9SpE0JRmyXYNkfWpqufcEftypcbFcuy-sM3mqogV-2wjnm14X7JbqC_ehAOIEmVYtn_N3t4XLlCF8C5QgG4w99uDbAuWofkSId9PI-WMXLnDFnjl3FDR/s1600/imagesCATPH5UF.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" n4="true" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgqoTpuoaflFGCn1af64xZWYX8z9SpE0JRmyXYNkfWpqufcEftypcbFcuy-sM3mqogV-2wjnm14X7JbqC_ehAOIEmVYtn_N3t4XLlCF8C5QgG4w99uDbAuWofkSId9PI-WMXLnDFnjl3FDR/s1600/imagesCATPH5UF.jpg" /></a></div><br />
Per comprare una cosa che poi non c'era neanche, sono stata in un enorme centro commerciale gettato nel mezzo della pianura padana. L'ho percepito come basato sull'odio da parte di tutti verso tutti. Una bolgia dell'inferno contemporaneo è quella roba lì.lambertibocconihttp://www.blogger.com/profile/09106014249351361902noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-8163872154683423643.post-27282978855148423652010-12-15T15:45:00.001+01:002010-12-15T15:57:16.067+01:00Ultimo posto per il Laboratorio. OFFERTISSIMA LAST MINUTE!!!<div class="separator" style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none; clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjTniaGZSmOpodLWlbxYhkzLI9ha29Fb8UMAIK63ZfyFWkbgqWzUbMNhelYMw5zfvDnwiu-yMQnZxC3SBSh-PuP2uE0XQgpFqIctNZGm9wclcfOAwvPAzZ81qn5GxYjBx-rOgHTQYt0qz8E/s1600/lago+Rimasco.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; cssfloat: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" px="true" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjTniaGZSmOpodLWlbxYhkzLI9ha29Fb8UMAIK63ZfyFWkbgqWzUbMNhelYMw5zfvDnwiu-yMQnZxC3SBSh-PuP2uE0XQgpFqIctNZGm9wclcfOAwvPAzZ81qn5GxYjBx-rOgHTQYt0qz8E/s320/lago+Rimasco.jpg" width="320" /></a></div><div style="text-align: right;"><strong><span style="font-family: inherit;">Buon Anno, Cesare Pavese</span></strong><br />
<em><span style="font-family: inherit;">Laboratorio-Vacanza di scrittura poetica <br />
da giovedì 30 dicembre '10 a domenica 2 gennaio '11</span></em></div><div align="center"></div><div style="text-align: justify;"><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: inherit;"><br />
Ti piacerebbe </span><span style="font-family: inherit;"><strong>finire l'anno vecchio e cominciare quello nuovo in modo davvero speciale?</strong></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: inherit;">All'insegna di natura, libertà, amicizia, poesia e alta cucina? Lasciarti alle spalle tutto e passare quattro giorni in montagna con un gruppo di nuovi amici, in una casa calda e confortevole di legno e pietra, a passeggiare, riposare, praticare lettura e scrittura? <br />
Ebbene, la Scuola di Poesia Lamberti-Bocconi ha pensato a t</span><span style="font-family: inherit;">e!</span><br />
<span style="font-family: inherit;">Sulla falsariga degli "Scrittoi", i corsi "made in Lamberti-Bocconi" dove si impara a migliorare la propria capacità di scrittura attraverso la conoscenza approfondita di un grande poeta italiano, ho pensato di dar vita a una nuova <strong>esperienza di scrittura e di vacanza</strong>: un Laboratorio dalle ore ampie, che unisca in maniera armonica i tempi di lavoro e di svago, in modo che i partecipanti possano <strong>godere appieno di tutto quanto poesia e natura offrono di bello</strong>.<br />
Escursioni e passeggiate in una natura da schianto, o anche sano riposo al mattino; corso di poesia al pomeriggio. E tavola imbandita a pranzo e a cena, con le preparazioni imperiali della chef Stella Procopio. Vino a volontà, e di quello buono. Un caminetto acceso che crepita e riscalda. E alla fine della giornata, comodi letti per lasciarsi andare al sonno del giusto.</span><br />
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-family: inherit;"><strong>Ma... e per l'ultimo dell'anno? FESTA GRANDE E CENONE! </strong><br />
Nelle lezioni di <strong>Buon Anno, Cesare Pavese </strong>saremo invitati ad approfondire teoria, pratica e tecnica della </span>poesia come se fossimo "a bottega" dal maestro di Santo Stefano Belbo. Sotto la guida ideale della grande voce di Cesare Pavese si ascolterà, si leggerà insieme, ma soprattutto si scriverà. Entreremo in profondo nella poetica dell'autore leggendone i testi e analizzando le peculiarità della sua tecnica compositiva. Una volta raggiunta dimestichezza con i ferri del mestiere stilistici del poeta, li potremo utilizzare nella pratica individuale della scrittura, lavorando con strumenti d'eccezione su temi ed esigenze personali. </span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: inherit;"><br />
</span><em><span style="font-family: inherit;"><strong>Dove</strong>: Fervento, frazione di Boccioleto (VC), Val Sermenza. Comodamente raggiungibile in auto, a un'ora e tre quarti da Milano, un'ora e mezza da Torino.<br />
<strong>Quando</strong>: da giovedì 30 dicembre, dalle 18 in poi, alla sera di domenica 2 gennaio<br />
<strong>Quanto</strong>: OFFERTISSIMA LAST MINUTE VE LA DICO IN PVT (comprendente 14 ore di corso, dispense e materiale di scrittura, tre pernottamenti, colazioni pranzi e cene, CENONE DI CAPODANNO)</span></em></div></div><div style="text-align: justify;"><em><span style="font-family: inherit;"><strong>Quanti</strong>: max 10 persone</span></em></div>lambertibocconihttp://www.blogger.com/profile/09106014249351361902noreply@blogger.com5tag:blogger.com,1999:blog-8163872154683423643.post-44606882648062256312010-12-13T23:41:00.000+01:002010-12-13T23:41:54.881+01:00Alonso è ritornato<div class="separator" style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none; clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi_ScPynvpKiHSt5_8L1wwodODRN5BOPs7LVZjZCPsjCLnCrum5h8fYdWarsM5ouJSdEWOkJfE4ZY2rc2XKWlvfS2RVoZwvbEiQ51d9I7GQSAZd1T17-PaoptZRxX9XN1purktETVjKUZrc/s1600/don+CHISCIOTTE2.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; cssfloat: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="320" n4="true" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi_ScPynvpKiHSt5_8L1wwodODRN5BOPs7LVZjZCPsjCLnCrum5h8fYdWarsM5ouJSdEWOkJfE4ZY2rc2XKWlvfS2RVoZwvbEiQ51d9I7GQSAZd1T17-PaoptZRxX9XN1purktETVjKUZrc/s320/don+CHISCIOTTE2.jpg" width="228" /></a></div><em>(...) La notte è il mio dominio più animato, <br />
<em>uccelli che si lanciano richiami</em><br />
<em>mostruosi e tropicali, becchi a falce...</em><br />
<em>In questi anni, ahi, quanto ho viaggiato!</em><br />
<em>Un quetzalcoatl gigante mi svegliava</em><br />
<em>le lontane mattine delle Indie, </em><br />
<em>me cavaliere, uomo e buon signore.</em><br />
<em>La forma antica dalle piume tonde</em><br />
<em>che volteggiava alta nell'azzurro,</em><br />
<em>le penne remiganti in muto sprone...</em><br />
<em>e lì compresi che dovevo andare, </em><br />
<em>fare ritorno al vostro stanco mondo </em><br />
<em>nel nome dell'onore, contro i torti,</em><br />
<em>per tutto il male da rigenerare.</em><br />
<em>Come spiegarlo a chi non può sapere?</em><br />
<em>Quanta loquela dovrò adoperare? </em><br />
<em>Ascolterete dunque la mia storia </em><br />
<em>che dalla bocca si perde nel vento,</em><br />
<em>le mie parole vapori di nebbia</em><br />
<em>lungo le rotte della filovia.</em><br />
<em>E cominci il mio viaggio, e così sia.</em><br />
<br />
<a href="http://www.facebook.com/home.php?#!/event.php?eid=181937145150644&index=1">http://www.facebook.com/home.php?#!/event.php?eid=181937145150644&index=1</a></em>lambertibocconihttp://www.blogger.com/profile/09106014249351361902noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8163872154683423643.post-86829730862348041252010-12-08T17:44:00.000+01:002010-12-08T17:44:51.171+01:00Com'è che diventai maestra di poesia: la vera storia<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg8asYSkl5_S2GvAGc_4GTn37H2y08yYetYSRKuA7b5FVdJSJH2nVCqU6ogxWTB60VJOGh6rbUuw49k5ycoHVQpOKj9Jug4nE02RKCoV5Y1wyrrrgIRk5Wzv4XgB5xOwl5zOAq99tzg2-4Y/s1600/Lotta_tra_gatti.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" n4="true" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg8asYSkl5_S2GvAGc_4GTn37H2y08yYetYSRKuA7b5FVdJSJH2nVCqU6ogxWTB60VJOGh6rbUuw49k5ycoHVQpOKj9Jug4nE02RKCoV5Y1wyrrrgIRk5Wzv4XgB5xOwl5zOAq99tzg2-4Y/s320/Lotta_tra_gatti.jpg" width="320" /></a></div><br />
<br />
<br />
<a href="http://www.voglioviverecosi.com/index.php?cambiare-lavoro-cercare-un-nuovo-lavoro-cambiare-radicalmente-vita-voglio-un-nuovo-lavoro_45/cambiare-vita-e-impiego-quando-il-luogo-di-lavoro-diventa-insopportabile-anna-lamberti-bocconi-_650/">http://www.voglioviverecosi.com/index.php?cambiare-lavoro-cercare-un-nuovo-lavoro-cambiare-radicalmente-vita-voglio-un-nuovo-lavoro_45/cambiare-vita-e-impiego-quando-il-luogo-di-lavoro-diventa-insopportabile-anna-lamberti-bocconi-_650/</a>lambertibocconihttp://www.blogger.com/profile/09106014249351361902noreply@blogger.com6tag:blogger.com,1999:blog-8163872154683423643.post-48622395721062491982010-12-06T23:42:00.001+01:002010-12-08T00:18:39.797+01:00Il ritorno di Don Chisciotte<div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhJRjXT14PlmAJgxkS_2rytqWWG_h6_7oUmFYDf8Ek_C4tSEiSGVZ07CUb1mlOhRDtW7IJ-O4JGrDweFzEx4s-2OeDSbHdMKCahNKQ_zzdZsWmIN2tk8f3fYtSdIyftqYNpZaujCLkPF4sw/s1600/don_quijote_de_la_mancha-640x640x80-1.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; cssfloat: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="320" ox="true" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhJRjXT14PlmAJgxkS_2rytqWWG_h6_7oUmFYDf8Ek_C4tSEiSGVZ07CUb1mlOhRDtW7IJ-O4JGrDweFzEx4s-2OeDSbHdMKCahNKQ_zzdZsWmIN2tk8f3fYtSdIyftqYNpZaujCLkPF4sw/s320/don_quijote_de_la_mancha-640x640x80-1.jpg" width="240" /></a><em>Eccomi, torno a galoppare invano, </em></div><em>a ragionare mulinando al vento.</em><br />
<em>Mi hanno calato sopra il mio cavallo</em><br />
<em>con corde tese come in un teatro</em><br />
<em>col colabrodo sopra il vecchio cranio, </em><br />
<em>non so perché né come, e non so altro.</em><br />
<em>Certo che il mondo non lo riconosco</em><br />
<em>la patria non risponde ai miei richiami</em><br />
<em>forse non sono più sugli altipiani</em><br />
<em>sospetto che la Mancia sia lontana... </em><br />
<em>Mi si dia carta e penna, spazi e gesta,</em><br />
<em>voglio cantare ancora, e dar di spada</em><br />
<em>per dividere il giusto dal meschino,</em><br />
<em>soltanto un po' di pane e un po' di vino,</em><br />
<em>tanto mi basta per ricominciare! </em><br />
<em>Ho un nuovo impero qui da rifondare</em><br />
<em>su queste strade prive di valore,</em><br />
<em>lo vedo roteante e circolare, </em><br />
<div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;"><em>anelli di un Saturno in gestazione ...</em></div><br />
<div style="text-align: justify;">Don Chisciotte sta tornando... E prestissimo potrete sfogliare avidamente<strong> il mio nuovo poemetto underground.</strong> Prenotatevi, arditi cavalieri e dolci principesse. </div>lambertibocconihttp://www.blogger.com/profile/09106014249351361902noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-8163872154683423643.post-6960368823171632912010-12-06T11:10:00.000+01:002010-12-06T11:10:28.234+01:00Le poesie che mi hanno formato - 3<div class="separator" style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none; clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhJBD-lMsAwfMrI_sM5TPAF5uN6SWzpbJ7FQPMduWYx9Mh7i4DdNP8B1J5mvH88lBEW_HEpBowvle8D0l5nIOTBK1KfQCXkHpuvgSKDeHf7Dc8onVYIG62bSakUq_QCsTO7hijcEbL2LLtl/s1600/Marina_Cvetaeva.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; cssfloat: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="320" ox="true" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhJBD-lMsAwfMrI_sM5TPAF5uN6SWzpbJ7FQPMduWYx9Mh7i4DdNP8B1J5mvH88lBEW_HEpBowvle8D0l5nIOTBK1KfQCXkHpuvgSKDeHf7Dc8onVYIG62bSakUq_QCsTO7hijcEbL2LLtl/s320/Marina_Cvetaeva.jpg" width="217" /></a></div><span style="color: black;">Io ti racconterò del grande inganno:</span> <br />
<span style="color: black;">io ti racconterò come cala la nebbia</span> <span style="color: black;"></span><br />
<span style="color: black;">sui giovani alberi, sulle vecchie ceppaie:</span><span style="color: black;"></span><br />
<span style="color: black;">io ti racconterò come si spengono le luci</span><span style="color: black;"></span><br />
<span style="color: black;">nelle basse case, come – straniero di egizie<br />
contrade</span><span style="color: black;"></span><br />
<span style="color: black;"><span style="color: black;">soffia lo zingaro nel sottile zufolo sotto un albero.</span></span><br />
<br />
<span style="color: black;"><span style="color: black;">Io ti racconterò – della grande menzogna:</span></span><span style="color: black;"></span><br />
<span style="color: black;">io ti racconterò come si stringe il coltello</span><span style="color: black;"></span><br />
<span style="color: black;">nella stretta mano, come si arruffano al vento dei <br />
secoli</span><br />
<span style="color: black;"></span><span style="color: black;">i riccioli – ai giovani, e le barbe ai vecchi.</span><br />
<span style="color: black;"></span><br />
<span style="color: black;">Mormorio di secoli.</span><span style="color: black;"></span><span style="color: black;"><br />
Scalpitio di zoccoli.</span>lambertibocconihttp://www.blogger.com/profile/09106014249351361902noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-8163872154683423643.post-42905929905348702622010-12-04T23:24:00.000+01:002010-12-04T23:24:33.403+01:00Le poesie che mi hanno formato - 2<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjzFhgYPoHWNQHJhEhANC4z5iNpuzzq467ZGmk6UD_h1W1PKKhDHZn_v7Iy5XdDPEiKsoVQIfguhxvvCXHLCrhHVNO5MGCIS_ght0W72Hg1H7T9-ArNAUlIfkVkm9leGgI36opJfZHpf5ov/s1600/G+Lorca.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; cssfloat: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" ox="true" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjzFhgYPoHWNQHJhEhANC4z5iNpuzzq467ZGmk6UD_h1W1PKKhDHZn_v7Iy5XdDPEiKsoVQIfguhxvvCXHLCrhHVNO5MGCIS_ght0W72Hg1H7T9-ArNAUlIfkVkm9leGgI36opJfZHpf5ov/s1600/G+Lorca.jpg" /></a></div>IL COZZO E LA MORTE<br />
<br />
Alle cinque della sera. <br />
Eran le cinque in punto della sera. <br />
Un bambino portò il lenzuolo bianco <br />
<em>alle cinque della sera. </em><br />
Una sporta di calce già pronta <br />
<em>alle cinque della sera. </em><br />
Il resto era morte e solo morte <br />
<em>alle cinque della sera. </em><br />
<br />
Il vento portò via i cotoni <br />
<em>alle cinque della sera. </em><br />
E l’ossido seminò cristallo e nichel <br />
<em>alle cinque della sera. </em><br />
Già combatton la colomba e il leopardo <br />
<em>alle cinque della sera. </em><br />
E una coscia con un corno desolato <br />
<em>alle cinque della sera. </em><br />
Cominciarono i suoni di bordone <br />
<em>alle cinque della sera. </em><br />
Le campane d’arsenico e il fumo <br />
<em>alle cinque della sera. </em><br />
Negli angoli gruppi di silenzio <br />
<em>alle cinque della sera. </em><br />
Solo il toro ha il cuore in alto! <br />
<em>alle cinque della sera. </em><br />
Quando venne il sudore di neve <br />
<em>alle cinque della sera, </em><br />
quando l’arena si coperse di iodio <br />
<em>alle cinque della sera, </em><br />
la morte pose le uova nella ferita <br />
<em>alle cinque della sera. </em><br />
<em>Alle cinque della sera. </em><br />
<em>Alle cinque in punto della sera. </em><br />
<br />
Una bara con ruote è il letto <br />
<em>alle cinque della sera. </em><br />
Ossa e flauti suonano nelle sue orecchie <br />
<em>alle cinque della sera. </em><br />
Il toro già mugghiava dalla fronte <br />
<em>alle cinque della sera. </em><br />
La stanza s’iridava d’agonia <br />
<em>alle cinque della sera. </em><br />
Da lontano già viene la cancrena <br />
<em>alle cinque della sera. </em><br />
Tromba di giglio per i verdi inguini <br />
<em>alle cinque della sera. </em><br />
Le ferite bruciavan come soli <br />
<em>alle cinque della sera. </em><br />
E la folla rompeva le finestre <br />
<em>alle cinque della sera. </em><br />
Alle cinque della sera. <br />
Ah, che terribili cinque della sera! <br />
Eran le cinque a tutti gli orologi! <br />
Eran le cinque in ombra della sera!lambertibocconihttp://www.blogger.com/profile/09106014249351361902noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-8163872154683423643.post-88210889617415097032010-11-29T09:21:00.003+01:002010-11-29T12:00:40.699+01:00Le poesie che mi hanno formato - 1<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhRCMv58ujRP9tTAjleuLFp0DsAu30743oLU1u46AcHAkIsC44VAJq2gcNcydIgsBoypuKa6UX2wL7H694SIVxvYjghjI_F0o5DI8aGzgO2V3BdmnxYXiW3lfVs8H2ievgwG1aWzJpDcqUy/s1600/majakovskij.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; cssfloat: right; float: right; height: 267px; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em; width: 191px;"><img border="0" ox="true" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhRCMv58ujRP9tTAjleuLFp0DsAu30743oLU1u46AcHAkIsC44VAJq2gcNcydIgsBoypuKa6UX2wL7H694SIVxvYjghjI_F0o5DI8aGzgO2V3BdmnxYXiW3lfVs8H2ievgwG1aWzJpDcqUy/s1600/majakovskij.jpg" /></a><br />
MA VOI POTRESTE?<br />
<div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;"></div><br />
<div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;">Imbrattai di colpo la carta dei giorni triti</div><div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;">spruzzandovi colore da un bicchiere;</div><div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;">su un piatto di gelatina mostrai</div><div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;">gli zigomi sghembi dell'oceano.</div><div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;">Sulle squame di un pesce di latta</div><div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;">lessi gli inviti di nuove labbra.</div><div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;">Ma voi</div><div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;">potreste</div><div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;">suonare un notturno</div><div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;">su un flauto di grondaie?</div><div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;"><br />
</div>lambertibocconihttp://www.blogger.com/profile/09106014249351361902noreply@blogger.com14tag:blogger.com,1999:blog-8163872154683423643.post-46323824229825992812010-11-24T17:56:00.003+01:002010-11-24T17:58:35.786+01:00molto fiera di aver partecipato a uno splendido album<div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhbwIzxDOvLlG1CrE9WEhTtroSJuM0Ud0QciwfKHUOTJa4CEi-Sp0uMaXN87qQcmTl6GDpc1JoWwfriEfnsmEQYwiOIHK9zNpQoM4fnDgmu2jjmCfgO0DgAgmsECpO2rsa49D1QamLO5Sa0/s1600/onorato.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; cssfloat: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" ox="true" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhbwIzxDOvLlG1CrE9WEhTtroSJuM0Ud0QciwfKHUOTJa4CEi-Sp0uMaXN87qQcmTl6GDpc1JoWwfriEfnsmEQYwiOIHK9zNpQoM4fnDgmu2jjmCfgO0DgAgmsECpO2rsa49D1QamLO5Sa0/s1600/onorato.jpg" /></a>copio da <a href="http://delrock.it/album/2010/giancarlo-onorato-sangue-bianco.php#commenti">http://delrock.it/album/2010/giancarlo-onorato-sangue-bianco.php#commenti</a> la recensione di Flavio Bricchi a <em>sangue bianco </em>di Giancarlo Onorato (Lilium, 2010). </div><br />
<div style="text-align: justify;">Come vedrete c'entro un po' anch'io. E' un lavoro che ti avvolge lentamente, da ascoltare e riascoltare possibilmente a letto, o in macchina sotto la pioggia...</div><br />
<div style="text-align: justify;">Beccatevi per cominciare questa <em>l'illusione di salvezza</em>. E poi andate a comperare il cd. <a href="http://www.youtube.com/watch?v=Sxt45v3TuDw">http://www.youtube.com/watch?v=Sxt45v3TuDw</a></div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;">"<em>sangue bianco </em>è il quinto disco solista di Giancarlo Onorato, ex leader degli Underground Life. Da tempo artista a tutto tondo, scrittore, poeta, pittore e musicista in questo nuovo lavoro procede nel suo progetto che mira a fondere in unica esperienza tutti gli aspetti della sua personalità multiforme. I testi infatti, lontani anni luce dalla consunta formula strofa, ritornello, strofa, si permeano di un lirismo cifrato che si scioglie come neve al sole nella musica, raffigurando immagini o meglio visioni del suo particolare universo interiore. </div><div style="text-align: justify;">E' un ardito percorso che partendo dai viali della musica d'autore italiana, non resta prigioniero della parola, ma pur esaltandone la forza evocativa come sa fare il poeta ispirato, investe pari energia nella composizione musicale. Ciò si manifesta nei raffinati arrangiamenti e nella scelta di validi musicisti alle prese con violini, violoncelli, armonium, mellotron e ghironde a blandire la schiettezza di chitarre, basso e batteria. All'ascolto di <em>sangue bianco</em>, si resta sospesi in uno spazio senza forma, dove la poesia cantata dipinge luoghi dove sembrano temporaneamente cessare i dualismi degli opposti e nell'arresa alla propria carnalità si giunge a scoprirne l'intima sacralità. I pezzi sono per lo più costruiti sugli accordi di pianoforte, intorno al quale si intarsiano a turno vari strumenti, la voce ispirata di Onorato o cori femminili, che mantenegono un mood generale di pacificata serenità. </div><div style="text-align: justify;"><strong>L'unico pezzo "fuori dal coro" il ritmato <em>Il carnevale dei morti</em>, adattamento dell'omonima poesia di Anna Lamberti-Bocconi, ricorda con quella voce filtrata un Tom Waits d'annata (<em>Bone Machine</em>) se avesse inciso una canzone nel corso di un Mardi Gras a New Orleans, è comunque uno dei pezzi più riusciti dell'album.</strong> Ugualmente belle <em>else lied</em>, <em>l'illusione di salvezza</em> e <em>il tuo venire</em>. Seppur cantato in italiano e lontano dalle formule rock o new-wave ormai lontane degli esordi, questo lavoro resta comunque più vicino ad autori internazionali (un pizzico di Leonard Cohen, una manciata di David Sylvian e uno spruzzo di Robert Wyatt shackerato con la sensibilità di Onorato) che non al nostro cantautorato tradizionale. Qualcuno sa ancora osare, per fortuna."</div>lambertibocconihttp://www.blogger.com/profile/09106014249351361902noreply@blogger.com0