venerdì 5 novembre 2010

5 novembre 2007, 5 novembre 2010. Ciao mamma, amore mio.

***
Se tu eri con me quella notte
quando l’apocalisse ha chiesto veleno agli angeli
quando anche il taxi è franato
nella verità inconcepibile mi hai tenuto
e le mie mani di ghiaccio hanno germogliato:
ora ti do il mio oro dal filone preistorico
posato su un velluto purpureo
la seconda parte della mia vita
ora scompongo l’anello in nebbia, lo metto al dito
e te lo do, la vera della mia vita dissolta.

***
TI SALUTO ANCHE DAL MARE
O sangue o sale, la caravella lascia
la baia, si diparte così verso le Indie
il rimorchiatore draga il fondo, la riva
passa il triangolo bianco di una vela
tu che non sei più viva ma sei mia madre sine die
la tua purezza ha creato la mia vita
il mio cuore si è rotto insieme al tuo
ora che tutto si sfascia
io ti proteggo, ti porto al porto,
e tu portami fino alla morte,
non mi abbandonare mai.

***
Le movenze e il sembiante sono i gesti
e il viso tuoi, con levità d'esilio
lasciati tra gli amici nelle sere
festive, lunghe, le domeniche che
morivano infilate nell’estate,
le tue mosse e il tuo volto sono seta
e perle colorate.
Ma io vado,
vado anch’io come il sole e come te,
inchiodo le visioni in mezzo al seno,
quando il veleno mi ricorda l’erba
lo bevo, e mi dilata l’universo
dell’abbandono, e poi mi serba
la bocca dolce chiusa sul futuro.


1 commento:

  1. "la seconda parte della mia vita"

    Così. La vita in due parti, spezzata.
    Come due segmenti di un lombrico che si separano e continuano a muoversi, su due linee che non si guardano, dolorosamente.
    Anche a me si muove così la vita.

    Ciao Anna, un abbraccio.

    Carla M.

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