lunedì 29 novembre 2010

Le poesie che mi hanno formato - 1


MA VOI POTRESTE?

Imbrattai di colpo la carta dei giorni triti
spruzzandovi colore da un bicchiere;
su un piatto di gelatina mostrai
gli zigomi sghembi dell'oceano.
Sulle squame di un pesce di latta
lessi gli inviti di nuove labbra.
Ma voi
potreste
suonare un notturno
su un flauto di grondaie?

14 commenti:

  1. Inizio con MA VOI POTRESTE? una rivisitazione delle poesie che hanno lasciato un segno indelebile nella mia adolescenza, e che di certo hanno influito su tutto il mio successivo modo di scrivere e di comprendere il senso della poesia.
    E' un'operazione che interessa anzitutto me stessa, perché desidero trovare una spina dorsale alla mia storia interiore. Ma spero che possa indurre qualche interesse e stimolo anche nei miei quattro lettori.

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  2. La tua intenzione, Anna, è commendevolissima (magari i poeti d'oggidì intraprendessero certe ricerche prima di brandire la penna!), ma lasciami dire - benché tu ed io siamo, lo sai, letterariamente agli antipodi - che la tua "storia interiore" possiede già, eccome, una "spina dorsale". Et ella è bona (direbbe L'Assisiate), e radiante cum grande splendore.
    Gualberto Alvino

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  3. E io leggo il tuo di diario!
    P.S. I commenti del mio diario sono "moderati": dammi il tempo di approvarli!!
    Il tempo, poi, non è fisso, può allungarsi o accorciarsi anche contro la nostra volontà.
    Concordo sull'anonimo Alvino circa la tua spina dorsale.

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  4. Le squame di un pesce di latta... Sììììì... sono Majakowskij e mangio un pezzo di cavallo!

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  5. Grazie a tutti! Vi saluto dalla verticale flessuosità del mio flauto di vertebre, tanto per restare ancora un po' vicina al mio amico del liceo Vladimir M. :-)

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  6. una poesia molto originale quella di majakowkij che deve essere vissuto così, con questa miseria e questa scioltezza nel dire le cose, abbeverandosi di rhum e caffé, imbrattando le pagine manovrando con le cose, di vita vissuta. E spericolata. Bene che ti sia servita di questa poesia, è un pregio, anzi un onore per te. E'raro trovarsi davanti a queste persone, oppure è che non si mettono in gioco, in luce. brava, devo dire. complimenti.

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  7. 'gli zigomi sghembi dell'oceano'
    e 'su un flauto di grondaie', forse perché nella prima richiama il mare, la vista che si sperde, la volgia d'infinito, mentre nella seconda un riferimento alla casa.

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  8. Sono lucia mi potete trovare su www.tuttopoesia.splinder

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  9. Si scrivevano poesie e si faceva la rivoluzione.

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  10. bello, un pò come oggi, che si attendattende qualcosa di diverso e di 'risolutorio' anche se la soluzione è dentro di noi.

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  11. Volevo chiederti se posso citare il tuo nome sul mio blog magari inviandolo a quello di viola marelli dove c'è una tua poesia. Grazie mille.
    (Puoi cancellare il post poi se vuoi). Ciao

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