sabato 2 ottobre 2010

2 ottobre 1961...

...nascevo io. Alla Macedonio Melloni, come molti milanesi doc. Ieri sera, seduti a un ristorante affollato, l'amico mi fa: "Tra tutta questa gente, di milanesi chi credi che ci sia?". Lo guardo come se stessi aprendo le braccia con innocenza, e rispondo: "Io!".
E' passato un numero poderoso di anni ed è abbastanza incredibile. La mia adorata mamma allora era poco più di una bambina, la persona più straordinaria che abbia mai conosciuto. Col dolore immenso che mi ha dato la sua scomparsa prematura e improvvisa nel 2007, se ho trovato la forza di andare avanti è ancora la sua esistenza che mi ha sorretto. Questa voragine propulsiva dentro di me.
Per il resto vado dritta come un fuso: tradizionalista, esteta, insofferente, misticheggiante, mi va bene tutto. Alla fine pare proprio che il campo che il destino mi ha assegnato sia la poesia, allargato anche a un po' di prosa. Non mi lamento, poteva andarmi peggio. E' una cosa nobile.
Auguro a me stessa e a tutti voi che ogni compleanno sia una conferma di fedeltà. Eccovi un pezzo ad hoc dalla poetessa juke-box.

Io vivrò sempre uguale.
Sarà un mio vanto, azzimato, azzurrato,
come la sigaretta di un signore.
Vivrò d’amore e di lacrime.
Sarò la persona straordinariamente
giovane, che sorprende gli antichi compagni
di liceo un giorno sul treno,
nel variare dei casi: “Ma tu…
ma tu non sei…?”. Sì, lo sono.
“Non sei cambiata per niente!”.
E sono infatti colei che non sente,
del passaggio del tempo, se non il graffio
costante, e quindi da sempre, e quindi
non invecchiante. In fin di
vita o appena nati, noi siamo
sempre uguali, malati
per gli occhi belli, oppure di acetone.
Rimarrò sempre uguale, sul portone
slogato, così aperto, sulla porta
del campo di pallone, all’oratorio,
sulla buca di topo, ghiro, gatto,
presso la mangiatoia e sul sentiero.
Dirò di no all’asilo, al cimitero.
Sempre uguale sarò: buon compleanno.

4 commenti:

  1. auguri!
    Direttamente da FB dal quale ho appreso dell'esistenza di questo spazio.
    Bellissima la poesia, altro dire non so, ma spero possa bastare.

    a.

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  2. Bel compleanno di poesia. Ciao, Anna, auguri!
    Carla

    "Sarà un mio vanto, azzimato, azzurrato,
    come la sigaretta di un signore."

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  3. Arrivo qui via Fascinazione. Ti lascio una poesia di Mircea Ivănescu:


    il ruolo del gatto

    se ce ne andassimo tutti
    alla guerra dei trent'anni – se ci
    nascondessimo tra i cespugli, come i briganti
    all'agguato della diligenza, e

    se rapissimo la figlia dell'ambasciatore
    di un paese verso nord, con la nebbia impegolata nei capelli,
    e di sera nella bettola invasa dal fumo, al coro
    delle bestemmie aggiungessimo il suo nome barlume
    di gioielli così vecchi che sembran morti,
    se di notte ci perdessimo nella neve
    se dimenticassimo le forche delle strade sfasciate

    delle città attraversate dai mercenari svedesi,
    se ce ne andassimo – le lascerei anche il gatto da tenere in braccio – i suoi occhi verdi le servano da pura luce.

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  4. Grazie, Carla!
    Catrafuse: poesia splendida, mi ha lasciato sine verbis. Proprio nelle mie corde. Vado ad approfondire.

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