lunedì 29 novembre 2010

Le poesie che mi hanno formato - 1


MA VOI POTRESTE?

Imbrattai di colpo la carta dei giorni triti
spruzzandovi colore da un bicchiere;
su un piatto di gelatina mostrai
gli zigomi sghembi dell'oceano.
Sulle squame di un pesce di latta
lessi gli inviti di nuove labbra.
Ma voi
potreste
suonare un notturno
su un flauto di grondaie?

mercoledì 24 novembre 2010

molto fiera di aver partecipato a uno splendido album

copio da http://delrock.it/album/2010/giancarlo-onorato-sangue-bianco.php#commenti la recensione di Flavio Bricchi a sangue bianco di Giancarlo Onorato (Lilium, 2010).

Come vedrete c'entro un po' anch'io. E' un lavoro che ti avvolge lentamente, da ascoltare e riascoltare possibilmente a letto, o in macchina sotto la pioggia...

Beccatevi per cominciare questa l'illusione di salvezza. E poi andate a comperare il cd. http://www.youtube.com/watch?v=Sxt45v3TuDw

"sangue bianco è il quinto disco solista di Giancarlo Onorato, ex leader degli Underground Life. Da tempo artista a tutto tondo, scrittore, poeta, pittore e musicista in questo nuovo lavoro procede nel suo progetto che mira a fondere in unica esperienza tutti gli aspetti della sua personalità multiforme. I testi infatti, lontani anni luce dalla consunta formula strofa, ritornello, strofa, si permeano di un lirismo cifrato che si scioglie come neve al sole nella musica, raffigurando immagini o meglio visioni del suo particolare universo interiore.
E' un ardito percorso che partendo dai viali della musica d'autore italiana, non resta prigioniero della parola, ma pur esaltandone la forza evocativa come sa fare il poeta ispirato, investe pari energia nella composizione musicale. Ciò si manifesta nei raffinati arrangiamenti e nella scelta di validi musicisti alle prese con violini, violoncelli, armonium, mellotron e ghironde a blandire la schiettezza di chitarre, basso e batteria. All'ascolto di sangue bianco, si resta sospesi in uno spazio senza forma, dove la poesia cantata dipinge luoghi dove sembrano temporaneamente cessare i dualismi degli opposti e nell'arresa alla propria carnalità si giunge a scoprirne l'intima sacralità. I pezzi sono per lo più costruiti sugli accordi di pianoforte, intorno al quale si intarsiano a turno vari strumenti, la voce ispirata di Onorato o cori femminili, che mantenegono un mood generale di pacificata serenità.
L'unico pezzo "fuori dal coro" il ritmato Il carnevale dei morti, adattamento dell'omonima poesia di Anna Lamberti-Bocconi, ricorda con quella voce filtrata un Tom Waits d'annata (Bone Machine) se avesse inciso una canzone nel corso di un Mardi Gras a New Orleans, è comunque uno dei pezzi più riusciti dell'album. Ugualmente belle else lied, l'illusione di salvezza e il tuo venire. Seppur cantato in italiano e lontano dalle formule rock o new-wave ormai lontane degli esordi, questo lavoro resta comunque più vicino ad autori internazionali (un pizzico di Leonard Cohen, una manciata di David Sylvian e uno spruzzo di Robert Wyatt shackerato con la sensibilità di Onorato) che non al nostro cantautorato tradizionale. Qualcuno sa ancora osare, per fortuna."

mercoledì 17 novembre 2010

correggere le poesie

Stavo riguardando le mie poesie, in particolare quelle d'amore - un argomento insidiosissimo, che non mi dà mai totale soddisfazione. Ne ho rivedute e corrette alcune, eccole alla vostra attenzione. Sbiascicatemi un commento, se potete.

domenica 14 novembre 2010

una storiaccia della via francigena

E così siamo arrivate a Galleno.
Alle sette e mezza di mattina c’era già afa, eravamo partite da Altopascio, dopo un paio di caffè che avevano inaugurato - bottiglia di champagne su una nave per il Far West – una lunga lunga strada nazionale rettilinea, dapprima chiamata Via Roma, e poi, via via nella campagna, senza più nome. In mezzo a un purgatorio in realtà alquanto bello di strada pura, a un certo punto era apparso un bazar. Francesca dovette a questo miraggio la salvezza della vita sua, perché trovò da prendersi un cappellino, a sostituire quello perduto, col sole che fiocinava all’alba delle otto e mezza. La signora del bazar poi aveva voluto a tutti i costi portarci nel retro della bottega, dove ci aveva fatto un caffè con la moka.

sabato 13 novembre 2010

Ma qualcuno


Ma qualcuno lo legge, 'sto blog? Datemi un riscontro, anche piccolo... No, perché se è zero su zero, io non ci metto niente, lo chiudo e ciao. BACI!!!

mercoledì 10 novembre 2010

venerdì 5 novembre 2010

5 novembre 2007, 5 novembre 2010. Ciao mamma, amore mio.

***
Se tu eri con me quella notte
quando l’apocalisse ha chiesto veleno agli angeli
quando anche il taxi è franato
nella verità inconcepibile mi hai tenuto
e le mie mani di ghiaccio hanno germogliato:
ora ti do il mio oro dal filone preistorico
posato su un velluto purpureo
la seconda parte della mia vita
ora scompongo l’anello in nebbia, lo metto al dito
e te lo do, la vera della mia vita dissolta.

***
TI SALUTO ANCHE DAL MARE
O sangue o sale, la caravella lascia
la baia, si diparte così verso le Indie
il rimorchiatore draga il fondo, la riva
passa il triangolo bianco di una vela
tu che non sei più viva ma sei mia madre sine die
la tua purezza ha creato la mia vita
il mio cuore si è rotto insieme al tuo
ora che tutto si sfascia
io ti proteggo, ti porto al porto,
e tu portami fino alla morte,
non mi abbandonare mai.

***
Le movenze e il sembiante sono i gesti
e il viso tuoi, con levità d'esilio
lasciati tra gli amici nelle sere
festive, lunghe, le domeniche che
morivano infilate nell’estate,
le tue mosse e il tuo volto sono seta
e perle colorate.
Ma io vado,
vado anch’io come il sole e come te,
inchiodo le visioni in mezzo al seno,
quando il veleno mi ricorda l’erba
lo bevo, e mi dilata l’universo
dell’abbandono, e poi mi serba
la bocca dolce chiusa sul futuro.


giovedì 4 novembre 2010

ieri sera

Ciao a tutti. Ieri terzo incontro dei Mercoledì del Cerizza, bello e intenso come sempre. Un forte grazie a Luisa Pianzola e Michelangelo Coviello, che ci hanno letto con sobria e forte presenza dei versi veri. Durante il reading ho avuto notevoli suggestioni di "altrove", e vi rimando al link. Ciao, buona giornata!

http://www.youtube.com/watch?v=9ZklebW4Y6w&feature=related

mercoledì 3 novembre 2010

povero blog, come ti ho trascurato!

Eh sì, ho lasciato passare troppi giorni senza coltivare. Per fortuna erbacce non ce n'è, però mi ritrovo un po' di terra brulla. Christian, in risposta a un post precedente, ha messo in atto una bella idea: mi ha inviato un paio di poesie, sempre intense, sempre liriche com'è nel suo stile o forse, dovrei meglio dire, nel suo talento. Io rilancio. Ve ne posto una mia, un lontano tributo a Rilke. E poi tocca a voi. MANDATE! 
It's only love, but I like it.

Piangevano vicino alla bocca
la salvezza maligna delle origini,
una signora con la veletta
ricordò loro che l'ora scocca,
ma loro non sentivano
erano troppo giovani
avvinti in una fretta pietrificata.

Nessuno dovrà vedere gli amanti
affinché non diventi sciocca
la loro distruzione del cuore -
soltanto dall'uno all'altro
placando l'aspra sete tubercolare
gli amanti assoluti, solo impastati
come farina ed acqua diranno

delle parole insensate se non in gola,
nel gioco del ruggito, del miagolio,
il tributo infinito al dio dell'oblio
mentre il gatto ammaestrato sbanca
con numeri da circo spettacolari,
il fratello esiliato pulsa,
la sciagura si piaga, suppura.

Come miele su neve calerà la morfina
un tappeto dorato sul bianco d'atomi
e lì sotto gli amanti che affondano
annegavano senza morire bevendo
quei profondi singhiozzi di redenzione
e l'amore sognava e svaniva
e sanava dimenticando.